Luca Pavanel
Milano come Berlino. Anzi, no: per una sera come Montreal, tra presente e futuro. Ritmi ipnotici, sintetizzatori minimali, testi declamati con seducente lentezza.
Stasera dalle ore 21 nell'ambito di «Electropark Exchanges» ai Bagni Misteriosi del teatro Parenti, arriva il terzo e ultimo ospite di questa rassegna milanese: si tratta della giovane canadese Marie Davidson, rivelazione dell'elettropop contemporaneo, emersa dal prolifico epicentro culturale di Montreal appunto, già attiva come membro del duo canadese Essaie Pas e degli Dkmd. Basta un clic per rendersi conto: ecco online l'ascolto di «Adieux Au Dancefloor» - pubblicato con ottimi esiti nel 2016 (considerato disco dell'anno) -: incedere vocale accattivante ben ritmato da un basso sintetizzato, giusto per creare un'atmosfera launge; e ancora «Un Autre Voyage», sulla stessa falsa riga, ma con sonorità più psichedeliche. Per «immergersi in immagini emotive e attraenti», come giustamente viene sottolineato nella presentazione. Infine, in un viaggio a ritroso un lavoro degli inizi, ovvero: «Perte d'Identitè» di tre anni or sono: bello il video del brano «Je ne t'aime», primo crogiolo elettronico del suo stile. Sogni e incubi urbani notturni, la strada e il mondo dei club.
La provenienza della Davidson dice molto sulla «filigrana» della sua proposta.
Va ricordato che il suo Paese da sempre o quasi è considerato all'avanguardia nel campo dell'elettronica impegnata o meno, sia quella creata dalle comunità giovani, sia quella più accademica. Basti dire che in Canada c'è il festival più importante del Nord America, il «Mutek», in barba a chi crede che questo genere sia un fatto eurocentrico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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