Un granello (con tutto il rispetto dovuto) che però rischia di inceppare il meccanismo Maroni in Regione. Perché non c'è ancora nulla di ufficiale, ma a meno di un ripensamento martedì in consiglio arriverà la prima defezione dalla lista Maroni presidente. A cambiar casacca sarebbe Maria Teresa Baldini, pronta a dar vita al Gruppo misto. Medico chirurgo e per anni all'Istituto tumori di Milano, nel curriculum la Baldini vanta anche un titolo da campionessa europea di basket con l'Italia. Un anno fa l'elezione nella Lista Maroni con il non proibitivo bottino di 269 preferenze e oggi la voglia di cambiare aria. Di certo c'è il suo viaggio a Roma giovedì scorso per incontrare Mario Mauro, colonnello ciellino oggi a capo dei Popolari per l'Italia confluiti nel Nuovo centrodestra, ma in posizione critica rispetto a Maurizio Lupi e Roberto Formigoni. E proprio gli «alfaniani» di Ncd sono l'approdo più probabile della Baldini, nonostante che alcune sue uscite non siano state condivise dai suo futuri compagni di banco. A cominciare dalla richiesta di chiudere i rom nelle caserme vuote che il Comune vorrebbe destinare loro e censirli uno a uno per vedere chi lavora e chi no, «chi ha la tubercolosi e chi no, chi paga le tasse e chi no». Poi l'allarme per il rischio infezioni nelle mense dove sia impiegato «personale immigrato».
Facile capire le perplessità dell'Ncd nell'accoglierla, anche se il suo arrivo farebbe lievitare a dieci il numero dei consiglieri che così raggiungerebbero il numero di quelli di Forza Italia, riaprendo così la questione dei posti in giunta. Ma a soffrire sarebbe anche Maroni che, pallottoliere alla mano, con l'uscita della Baldini potrebbe non avere più la maggioranza in consiglio senza i voti dell'Ncd. Un problema non da poco, anche perché c'è già qualcun altro nella Lista Maroni a mugugnare. Non sono un mistero le richieste di essere «valorizzati» già presentate dai consiglieri Luca Ferrazzi, Daniela Maroni e Alessandro Sala che potrebbero cogliere l'occasione per rifarsi avanti. E si dice anche di consiglieri della Lega, sempre più insofferenti alla crescente influenza su Maroni dell'avvocato Domenico Aiello diventato il vero punto di riferimento del governatore che trascurerebbe il gruppo.
«Sono solo voci - replica il capogruppo della Lista Maroni Stefano Bruno Galli - Comunque l'eventuale decisione della Baldini di uscire sarebbe un gesto davvero incomprensibile e assolutamente non condivisibile poiché fondato su questioni personali e caratteriali, non su motivazioni di carattere politico». Ma, nel caso, da Galli arriva la richiesta di «dimettersi dal ruolo di consigliere regionale.
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