«La nuova legge non aiuta il settore La vera soluzione è il tax-credit»

Una stagione che, ancora una volta, premia la qualità e la voglia di sorridere in compagnia di grandi attori.

Il cartellone del Teatro Manzoni si riconferma uno dei fiori all'occhiello della programmazione teatrale milanese. Angela Finocchiaro, Vanessa Incontrada, Vicenzo Salemme, Giorgio Pasotti - senza dimenticare Geppi Gleijeses o Vittoria Puccini - sono solo alcuni dei grandi nomi che saliranno sul palcoscenico della sala di via Manzoni. Come pure il consulente artistico della sala meneghina, Edoardo Sylos Labini, il quale, oltre a tenere a battesimo (a partire dal 22 ottobre) il cartellone con il suo «La grande guerra di Mario», al fianco di Debora Caprioglio, tra passione e orgoglio per la nuova stagione presentata, fa un'interessante analisi di quello che sta succedendo ai teatri milanesi nell'anno di grazia dell'Expo.

«Proprio per sopperire alla crisi, in occasione dell'Esposizione universale - è l'opinione del consulente artistico del teatro Manzoni - i gestori hanno investito di tasca propria per prolungare la stagione; speriamo abbiano dei riscontri. Expo, secondo me, è un evento che resta legato alla Fiera di Rho e lì i visitatori, sia stranieri, sia italiani, si trattengono fino a mezzanotte. Restando in ambito teatrale, poi, le polemiche sorte dopo il finanziamento a “Le Cirque du Soleil” per la rappresentazione in Esposizione, non si sono ancora placate».

Servono, quindi, misure urgenti e adeguate per la promozione della cultura italiana a 360 gradi: «Il tax credit - conclude Edoardo Sylos Labini - sarebbe una soluzione cosicché tutte le aziende che lavorano e investono per il teatro potrebbero godere di defiscalizzazioni dei propri crediti di imposta. Invece, la nuova legge non favorisce il settore. Malgrado ciò, noi del teatro Manzoni siamo fieri e orgogliosi di annunciare una stagione variegata dove spiccano nomi di grandi attori di prosa e comici.

E, a partire da novembre, ospiteremo anche autorevoli personaggi sia della cultura italiana sia dello spettacolo, che saranno intervistati dal sottoscritto e da Nicola Porro. Un cartellone importante, espressione del desiderio di fare cultura di un certo tipo, condivisa dal gruppo Fininvest che finora ci ha sempre sostenuto».