Nuova protesta degli studenti: occupato l'ex provveditorato

Sono sempre i soliti quattro gatti, 25 ragazzi non di più, ma a nome di tutti gli studenti di Milano continuano a occupare spazi pubblici. Dopo lo 0,1 per centro degli universitari che occupano pervicacemente un ampio locale in via Festa del Perdono, ieri pomeriggio alcuni giovani della «Rete» e del «Collettivo Lambretta» hanno preso il vecchio provveditorato in fondo a via Ripamonti. Hanno steso contro gli «Invalsi» poi hanno atteso i giornalisti per la conferenza stampa dove spiegare le loro ragioni quindi in serata hanno mollato la preda.

Nel mirino dei ragazzi la prova scritta per valutare i livelli di apprendimento degli studenti attraverso test elaborati dall'Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema dell'Istruzione, da cui l'acronimo Invalsi. Un sistema contestato da insegnanti e studenti, perché «livellerebbe i saperi». Così un paio di dozzine di studenti hanno fatto irruzione ieri mattina in via Ripamonti 42, nell'ex Provveditorato agli studi. Hanno quindi appeso striscioni del tipo «Gli studenti sono qui per liberare i saperi della scuola e dell'università» appunto «Boicott Invalsi». Dopo aver atteso i giornalisti per spiegare le loro ragioni in serata hanno dichiarato conclusa la loro occupazione e se ne sono tornati a casa.

Rimangono invece tenacemente abbarbicati alla Ex Cuem i 60 studenti della Statale, su 60mila iscritti, che da giorni hanno rioccupato l'ex libreria. Gli spazi erano stati presi ancora un anno fa, poi il nuovo rettore, Gialuca Vago, li aveva sfrattati. La risposta non s'è fatta attendere, i ragazzi, con il sostegno di una cinquantina di elementi estranei all'Ateneo, hanno occupato un paio di aule al piano terreno, venendo cacciati dalla polizia, dopo i soliti tafferugli. E loro dopo due giorni hanno riportato le pedine alla casella del «Via» occupando nuovamente la Cuem.

La situazione è ora in stallo, nonostante l'isolamento degli «occupanti».

Le rappresentanze studentesche in Consiglio d'amministrazione e Senato, hanno espresso sostegno al rettore, la grande massa degli studenti li ignora, ma loro lanciano accusa del mondo e non vogliono sloggiare. Siccome è improbabile che il rettore ceda ai ricatti di questi ragazzi, facile attendersi a breve un nuovo intervento della polizia.

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