Nuovo processo show per Corona: 200 testimoni

Attese Belen e Cecilia. Il legale: «Convocato chi sa come lavora». Lui è nei guai per un tesoretto

Cristina Bassi

Il giudice Guido Salvini, presidente della Prima sezione penale, ha vietato le telecamere in aula. Nonostante questo il nuovo processo a Fabrizio Corona promette di diventare un altro spettacolo. Almeno per la sfilata di testimoni-vip che si prepara per le prossime udienze. Tra gli altri, Belen Rodriguez, ex di Corona, la sorella soubrette Cecilia e «fidanzate, ex fidanzate e conviventi, persone che lo conoscono e sanno come lavora», ha anticipato il difensore Ivano Chiesa. La Corte ha ammesso al processo gli oltre 200 testimoni citati, 190 delle sole difese, e le prove documentali presentate, anche dal pm Alessandra Dolci.

Corona era tornato in carcere lo scorso ottobre per un tesoretto da 2,6 milioni di euro in contanti trovati in parte nel controsoffitto di una casa a lui riconducibile in parte in alcune cassette di sicurezza di una banca austriaca. L'ex fotografo dei famosi, detenuto a San Vittore, è accusato di intestazione fittizia di beni, frode fiscale e violazione delle norme patrimoniali sulle misure di prevenzione. È stato proprio per questi presunti reati che gli era stato revocato l'affidamento ai servizi sociali. Con lui è imputata Francesca Persi, sua storica collaboratrice.

I difensori, oltre a Chiesa, Luca Sirotti e Cristina Morrone, hanno citato inoltre molti agenti e collaboratori e Geraldine Darù, anche lei ex collaboratrice di Corona diventata testimone chiave dell'accusa. «Dimostreremo la provenienza lecita di quei contanti», hanno spiegato i legali, che chiameranno a deporre pure un consulente numismatico. Avrà il compito di «collocare esattamente nel tempo l'emissione del denaro». L'intenzione è di rendere conto del fatto che le somme incassate dall'ex agente non provengono «in modo fumoso da chissà quale ambiente addirittura mafioso come era stato insinuato», ha aggiunto Chiesa. Sarebbero invece frutto delle serate nei locali, anche se i pagamenti erano in nero. Per questo saranno sentiti molti esercenti: ognuno riferirà di un singolo pagamento. Per la difesa, è poi importante dimostrare che quei soldi sono stati incassati prima delle misure di prevenzione imposte a Corona tra 2012 e 2014. Uno degli obblighi, che per la Procura sarebbe stata violata, era proprio di comunicare qualsiasi modifica patrimoniale. Un altro fronte è quello della presunta evasione fiscale. «Le società di Corona - aggiungono i difensori - hanno pagato dal 2008 a oggi 8 milioni di tasse». I documenti attesterebbero il pagamento di una parte delle imposte dovute «prima dell'udienza preliminare, un'autofattura della società Atena (riconducibile all'imputato, ndr) sugli 834mila euro trovati in Austria su cui quindi è stata versata l'Iva».

Restano il milione e 780mila euro incassati da Fenice, società di Corona, per cui sarebbe stata presentata istanza di rottamazione della cartella esattoriale. Depositate infine certificazioni sullo «stato di tossicodipendenza» e sul «percorso terapeutico» dell'ex fotografo, che era in aula con Persi. Tra il pubblico l'attuale fidanzata di lui, Silvia Provvedi.

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