Il nuovo Vigorelli si schianta in curva 250 2,8I numeri

Il nuovo Vigorelli si schianta in curva 250 2,8I numeri

«Abbiamo 18 milioni pronti per realizzare un tempio del basket, del ciclismo, della musica. Ma li teniamo in tasca e probabilmente non riusciremo a spenderli per un vincolo del ministero che facciamo fatica a comprendere». Quello dell'assessore allo Sport Chiara Bisconti è un vero e proprio sfogo. Ogni giorno è buono per ricevere la «sentenza» della Direzione regionale dei Beni culturali, a cui spetta l'ultima verifica sulla pista storica del Vigorelli. Una «spada di Damocle» come la definisce bene l'assessore, che non fa pronostici ma da quel «probabilmente non riusciremo a spendere» che infila ieri nella relazione a Palazzo Marino sul Bilancio 2013 lascia intendere che tira una brutta aria. Il braccio di ferro con il Ministero della Cultura sul restyling del velodromo è iniziato a giugno. Per la riqualificazione dell'impianto sono pronti da mesi il progetto vincitore del concorso internazionale indetto dal Comune e 18 milioni di euro oneri di urbanizzazione dovuti dalla società Citylife. Nel piano è prevista la sostituzione del vecchio tracciato da 400 metri con un'altra pista da 250, smontabile per garantire la multifunzionalità dell'impianto - ciclismo, appunto, ma anche rugby, volley, calcetto, concerti - e per renderla in linea con le dimensioni richieste dall'Uci per le più importanti gare internazionali. Ma contro la demolizione della storica pista si sono alzate le barricate dei ciclisti riuniti nel Comitato «Salviamo il Vigorelli», hanno fatto baccano su media, hanno scritto al ministro della Cultura Massimo Bray. Qualche giorno dopo è arrivata la prima frenata al progetto. Il Consiglio Superiore del Ministero dei Beni Culturali ha avvitato ulteriori approfondimenti per decidere se vincolare la pista, l'ultimo parola spetta alla Sovrintendenza regionale ed è attesa entro fine settembre, ogni giorno è buono. La Bisconti insiste, «la pista è comunque troppo degradata, contro il vincolo «non c'è solo il Comune, ma la Federazione del ciclismo, il Coni». Se un comitato di ciclisti ha potuto sollevare un polverone tale, l'assessore mercoledì alla presentazione del campionato d'eccellenza di rugby ha chiesto alle società e agli atleti di mobilitarsi accanto al Comune perchè vengano rimossi gli ostacoli al piano di ristrutturazione del Vigorelli. «Un vincolo assurdo del ministero - ha ribadito in sala - che sta per bloccare la possibilità di fare del Vigorelli la casa del rugby milanese. Dobbiamo fare squadra tutti insieme perchè non accada». Se la sentenza fosse negativa? «Difficile pensare a un piano b - ammette -, non possiamo sederci a un tavolo con i progettisti e modificare il piano, c'è stato un concorso internazionale, gli esclusi potrebbero fare ricorso. Sarebbe tutto da rifare».


È di 250 metri la lunghezza della pista (smontabile) prevista nel nuovo piano di riqualificazione del velodromo, la pista storica è di 400 metri.


Un giro d'affari da 2,8 milioni: tanto secondo il Comune potrebbe derivare dal

nuovo Vigorelli, a fronte di costi di gestioni per un milione l'anno.


Diciotto milioni sono gli oneri di urbanizzazione dovuti dalla società Citylife al Comune che saranno investiti sul progetto del nuovo velodromo.

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