Cronaca locale

Gli Oblivion a teatro con la Bibbia in musical "riveduta e scorretta"

I maestri del surreale sulla scena fino al 26 «Uno spettacolo comico con i brani inediti»

Gli Oblivion a teatro con la Bibbia in musical "riveduta e scorretta"

Ferruccio Gattuso

Paura dei classici? Zero. Soggezione per i grandi testi, i grandi autori e i giganti della musica? Meno di zero. Nulla fa paura agli Oblivion, maestri del surreale, discepoli dei Monty Phyton, macchina perfetta di musica e teatro. E dopo essere assurti alla celebrità con una versione «liofilizzata» in dieci minuti de «I Promessi Sposi», dopo aver riveduto Shakespeare con un folle «Otello» e creato spettacolari innesti alla Frankenstein di canzoni e testi del rock e pop italiano e internazionale, eccoli con la sacra missione della Bibbia. Si salvi chi può.

In cartellone al Teatro Manzoni fino al 26 gennaio (ore 20,45, domenica ore 15,30, ingresso 30-20 euro, info 02/76.36.901) con «La Bibbia riveduta e scorretta» Davide Calabrese, Lorenzo Scuda, Francesca Folloni, Graziana Borciani e Fabio Vagnarelli si misurano con un nuovo capitolo della propria storia: «Da tempo pensavamo a rinnovare la nostra formula spiega Lorenzo Scuda, compositore e arrangiatore del gruppo e questa è stata una vera scommessa: realizzare un musical comico con musiche del tutto inedite. Per anni abbiamo smontato e rimontato brani altrui, ora alziamo l'asticella. Perché un musical? Bé, perché tutti noi veniamo da quel mondo, siamo appassionati di musical. L'idea è stata quella di immaginare una cornice storica surreale e poi scrivere brani che in qualche modo citassero tutti gli stili attraversati dal musical dagli anni Venti a oggi».

Per capirci, da Gershwin e Cole Porter, passando per «La Bella e la Bestia» e «Les Miserables» per giungere fino a «Hamilton», il musical rap che ha rivoluzionato questo genere teatrale. La Bibbia entra dalla porta principale della storia come bestseller divino, spiega Scuda: «Gutenberg nel 1455 inventa la stampa, ed è l'uomo giusto per Dio, che da tempo vuole fare un successo editoriale del suo supremo testo. L'Onnipotente si presenta con il suo manoscritto, anzi manu-scolpito su pietra e chiede al buon tedesco di portarla nelle case di tutti». Da qui parte una serie di quadri biblici riveduti in chiave comico-musicale, nella quale gli Oblivion sfoggiano tutta la loro tecnica canora fatta di armonizzazioni e intrecci virtuosistici. E la scorrettezza?

«Quella c'è spiega con ironia Lorenzo Scuda Ogni parola è un rischio nella percezione del pubblico, perché ognuno ha la sua sensibilità. Noi abbiamo cercato di essere irriverenti ma non irrispettosi. È capitato che qualche anziana signora si alzasse e se ne andasse, allo stesso tempo però abbiamo ricevuto consensi da religiosi e studiosi di teologia. Un biblista è venuto a vederci tre volte e perfino Famiglia Cristiana ci ha recensito bene. Anche perché noi la materia la conosciamo bene: gli Oblivion maschi vengono tutti da esperienze di parrocchia, io sono stato maestro di coro, Fabio è stato catechista, mentre le Oblivion femmine sono più mangia-preti».

Oltre alle risate e alla musica, alla fine di questa rilettura biblica c'è pure una morale: «Quel che vogliamo suggerire noi è questo: le immagini della Bibbia sono meravigliose, gli insegnamenti pure, ma con una modalità d'uso: questi principi vanno sempre applicati con umanità, non alla lettera».

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