Gli occupano il palazzo e deve pagare le bollette

La denuncia risale al 2017. Il pm chiede l'archiviazione, ma il gip ordina: indagare ancora

La denuncia presentata in commissariato dal proprietario dell'immobile occupato risale al 24 novembre 2017. Il pomeriggio precedente il suo stabile di viale Faenza 12/7, alla Barona, era stato occupato da una trentina di antagonisti del «Comitato autonomo abitanti Barona». A marzo 2018 il proprietario ha presentato un esposto per sollecitare lo sgombero. Da allora nulla. Il centro sociale organizza nel palazzo diverse attività, dalla «trattoria popolare», alla «lodoteka», alle iniziative in sostegno dei compagni condannati in processi per disordini. L'uomo, un 64enne, ha sottolineato nella denuncia che i vicini si sono più volte lamentati per la presenza degli abusivi. E che gli occupanti hanno attivato un allacciamento abusivo alla rete della corrente elettrica. Non solo: le bollette per il consumo dell'acqua continuano ad arrivare a suo nome, per migliaia di euro, in quanto MM si rifiuta di entrare a chiudere la fornitura in mancanza di intervento delle forze dell'ordine. Infine il palazzo è stato imbrattato e c'è un pericolo per l'incolumità pubblica a causa dell'uso all'interno di bombole di gas.

Al di là del mancato sgombero, che dovrebbe essere deciso dalla prefettura, il proprietario ha intrapreso la via giudiziaria. Ad aprile del 2018 però la Procura ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta per l'occupazione. A quel punto il legittimo titolare dell'immobile, attraverso il suo legale, si è opposto. Nell'atto presentato al gip l'avvocato indica che la Digos ha fatto sopralluoghi in viale Faenza, identificando diverse persone già note alle forze dell'ordine davanti allo stabile. Il punto è che il pm in questi casi ha spesso le mani legate. La Procura si è scontrata in passato con assoluzioni di occupanti abusivi, motivate dal fatto che il reato di «invasione di terreni o edifici» (articolo 633 del Codice penale) richiede che vengano identificati gli autori dell'invasione stessa nel momento in cui si verifica. E non basta portare a processo coloro che soggiornano nello stabile successivamente. Tanto meno, come in questo caso, persone trovate «all'esterno» dell'immobile. Qui tuttavia il gip non ha accolto la richiesta di archiviazione e disposto la restituzione degli atti al pm. Ordinandogli di indagare ancora e procedere «alla compiuta identificazione di tutte le persone che attualmente occupano (anche a titolo di concorso morale e dunque stazionano permanentemente all'esterno dello stabile)». Intanto il proprietario non può rientrare in possesso del bene.

«Stupisce - denuncia l'assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato - la totale impunità degli occupanti abusivi e l'omissione di molti uffici nel far rispettare le regole. A chi deve rivolgersi un cittadino con la casa occupata per vedere tutelato il diritto costituzionale alla proprietà privata?».

CBas

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