Occupazioni, torna il racket. "Cantine invase da abusivi"

Due assalti in 48 ore messi a segno in viale Molise. Il triangolo dell'illegalità tra piazza Insubria e Cuoco

Occupazioni, torna il racket. "Cantine invase da abusivi"

Due case occupate in 48 ore nello stesso stabile. Sfondate e poi «assegnate» da due persone. Torna a salire la febbre delle occupazioni e stavolta il racket prende di mira due alloggi in viale Molise 5, lo stabile in cui gli abusivi dormono in cantina: alcuni aspettano il loro turno, altri sono ormai stabilmente sistemati in queste condizioni, precarie anche dal punto di vista igienico-sanitario. «Una cosa del genere non accadeva dal settembre del 2015» racconta Francesco Rocca, che è passato dalle passeggiate anti-occupazioni alla presidenza della commissione Sicurezza in Zona 4 per Fratelli d'Italia. «Le lastre anti occupazioni vengono facilmente divelte e abbandonate davanti agli occhi dei residenti che pagano regolarmente l'affitto, che hanno atteso la casa popolare o aspettano da anni un cambio alloggio». Rocca non ha dubbi: «Le occupazioni sono legate a un racket, qualcuno individua un appartamento vuoto, lo sfonda e si fa pagare da disperati e balordi. E se ci sono minori o invalidi la procedura per lo sgombero è molto lunga, questo lo sanno e lo usano».

Nel municipio 4 si è creato un vero e proprio triangolo dell'abusivismo. Uno dei vertici è viale Molise 5. Gli altri piazzale Cuoco 7 e piazza Insubria 3: «Dormono in cantina - racconta il presidente - in un caso hanno pulito le cantine occupate, piazzato la tv e anche le bombole a gas, hanno realizzato mini cellette. In piazza Insubria e piazzale Cuoro mangiano dormono ed espletano tutti i loro bisogni». Secondo il consigliere di Fdi il fenomeno è alimentato anche dalla presenza di un gran numero di nuovi arrivi nei quartieri popolari: «Le occupazioni si erano fermate, in genere rallentano in primavera poi aumentano ad agosto, quando la città è più vuota, e in questo periodo dell'inverno. In piazza Insubria e viale Molise sono per lo più rumeni, in piazzale Cuoco arabi e marocchini. E i quartieri sono già problematici». Questa situazione sarebbe già conosciuta: «In viale Molise, Aler è al corrente di questa situazione e occorre intervenire, altrimenti il messaggio è che i disonesti vincono. Ma lo stesso accade negli stabili MM: un'inquilina anziana mi ha appena descritto la situazione di via Del Turchino, quartiere Ponti.

Portoni aperti, un tizio sorpreso a dormire sulle scale, manutenzione carente che da ordinaria diventa straordinaria e fenomeni di spaccio. Si devono accelerare le assegnazioni e magari riproporre su vasta scala la formula della ristrutturazione a carico dell'inquilino con affitto agevolato».

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