Cronaca locale

"Olimpiadi, ci siamo... Sarà un nuovo rilancio dopo il successo Expo"

Sala domani ritirerà la bandiera a Pechino. Malagò: "Faremo la storia, accelerare le opere"

"Olimpiadi, ci siamo... Sarà un nuovo rilancio dopo il successo Expo"

Beppe Sala sogna «di chiudere in gloria» il mandato con Olimpiadi invernali di successo nel 2026, intanto si prepara a raccogliere il testimone domani a Pechino, durante la cerimonia di chiusura che andrà in onda dalle 20, ora locale (le 13 in Italia) ci sarà il passaggio della bandiera - o «Flag Handover» - tra Cina e Italia, prevista intorno alle 13.30. Uno show di circa dieci minuti «firmato» dal direttore creativo Marco Balich che deve rispettare l'embargo imposto dal Cio, ma alla presentazione dell'appuntamento ieri in conferenza stampa si è lasciato scappare qualche anticipazione. Come la partecipazione live di Malika Ayane e del violinista prodigio Giovanni Zanon («è il nuovo Paganini»), che ha portato in Cina uno strumento del 1739 da 5 milioni di euro, o il video scenografico improntato sul tema del «dualismo» - «Duality, Together» è lo slogan-, che rimarcherà l'eccezionalità dell'edizione 2026: città e natura, per la prima volta al mondo i Giochi Milano-Cortina si distribuiranno tra due città e regioni, e per la prima volta nella storia quindi a ritirare la bandiera dal presidente del Cio Thomas Bach saranno due sindaci, Sala e Gianpietro Ghedina in rappresentanza della «regina delle Dolomiti». «Era un sogno per me da bambino vedere le Olimpiadi a Milano, potrebbe ospitare anche quelle estive» confessa Sala. C'è già (tanto) da fare per il 2026. Da ex manager di Expo ricorda che l'esposizione del 2015 «ci ha trascinato in un periodo positivo, ha trasformato l'immagine e la reputazione di Milano, era la città del business ma magari non così attrattiva e invece Expo ci ha portato un flusso turistico inimmaginabile». Interrotto inevitabilmente dalla pandemia. «Vedo che i nostri cittadini vogliono ripartire, come Expo ci ha trascinati in un periodo positivo spero che i Giochi siano la fine di un percorso di rinascita che sta già iniziando» afferma. Prova a cogliere i segni di buon auspicio. «Expo 2015 è venuta dopo quella di Shanghai, ora raccogliamo di nuovo il testimone dalla Cina». I grandi eventi «sono un'opportunità, la domanda - sottolinea - è se siamo in grado di gestirli. A Milano e anche nel resto del territorio interessato credo ne abbiamo le capacità. Siamo venuti ad imparare anche dalla Cina, non possiamo dire che faremo meglio ma faremo qualcosa di diverso, adatto ai tempi che cambiano».

E la parola d'ordine, rimbalzata da Sala al presidente del Coni e del comitato organizzatore Giovanni Malagò, da Ghedina all'ad di Milano-Cortina Vincenzo Novari è «sostenibilità economica». Le Olimpiadi 2026 si svolgeranno su un territorio di 22mila metri quadri complessivi, tra Lombardia, Veneto, Trento e Bolzano. Il 93% degli impianti sportivi già esiste. «Abbiamo tracciato una nuova era e vogliamo lasciare il segno nella storia - è convinto Malagò -. La nostra candidatura è un unicuum, abbiamo abbattuto i costi e avremo l'opportunità di rappresentare le cose più belle e iconiche del nostro territorio. Sarà il futuro, prevedo che alle prossime edizioni si presenteranno anche più Paesi insieme». Novari conferma che «non si sarà alcun aggravio sulle casse pubbliche. Il nostro budget di spesa è di 1,5 miliardi nei 4 anni, con incassi per una cifra analoga». Rispondendo alla domanda di un giornalista straniero Malagò non ha «nessun problema a ribadire che c'è un'altra struttura, l'Agenzia per le infrastrutture, che a differenza della Fondazione che è un soggetto privato è invece una struttura pubblica. E deve accelerare il più possibile la messa a terra delle opere, anche dal punto di vista della burocrazia».

Da Pechino è stato lanciato ieri anche il nuovo spot promozionale «We are next» realizzato dalla Fondazione per celebrare il passaggio della bandiera. Una carrellata di testimonial dello sport e non solo, da Arianna Fontana ad Alessandro Del Piero, Paolo Maldini, Federica Pellegrini.

Sofia Goggia («penso che le Olimpiadi 2026 saranno le mie ultime, spero di esserci e di dare la mia zampata»), Bebe Vio, Francesco Totti, Monica Bellucci, fino all'astronauta Luca Parmitano.

Commenti