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Le Olimpiadi fai-da-te Conte sta ai Giochi ma non mette un euro

Il presidente: "Sì al sostegno, ma senza fondi". Sangalli: "Pronti a finanziare, come per Expo"

Le Olimpiadi fai-da-te Conte sta ai Giochi ma non mette un euro

«Milano ci rende orgogliosi di essere italiani». Parola del premier Giuseppe Conte, ieri alla sua prima visita istituzionale nella nostra città. E la scelta di Milano non è certo casuale, soprattutto per una serie di messaggi a tutto il paese che il presidente del consiglio ha voluto lanciare ieri: «Qui si concentra il 10 per cento del Pil nazionale ed è una città che esprime una grande forza di attrazione per gli investitori, operatori economici, cittadini e turisti».

Dopo avere dato il via all'apertura delle contrattazioni della Borsa, Conte ha incontrato il sindaco, con cui si è intrattenuto a colloquio per oltre un'ora. «Abbiamo avuto un colloquio cordiale e proficuo per il futuro - ha raccontato il sindaco Beppe Sala-. La nostra città può fare tanto per il Paese e mi auguro che questo incontro sia l'inizio di una proficua collaborazione». «Voglio testimoniare che questo governo dopo la manovra economica è già concentrato sulla fase due: dobbiamo rilanciare i cantieri e lavorare alla ripresa economica». Per fare questo non si può che «partire da Milano».

Tra i punti affrontati nell'incontro «il contributo che la nostra città può dare al Paese - spiega Sala - e su ciò che Milano si aspetta dal governo, su cosa l'amministrazione pensa della spinta autonomista di alcune Regioni, sulle Olimpiadi». Tema su cui tutti i protagonisti della vita politica e produttiva della locomotiva del Nord hanno insistito. «Il governo da subito ha dichiarato, anche in un contesto di finanza pubblica un po' complesso e delicato, che non sosterrà oneri finanziari per le Olimpiadi invernali. Ma questo non significa - ha spiegato Conte - che è contrario al progetto, anzi, io stesso ho firmato la lettera di candidatura». Il presidente del Consiglio si è detto consapevole dell'importanza della competizione con Stoccolma, così il sindaco che anche su questa sfida, dopo quella persa di Ema ci ha messo la faccia. «Un progetto importante sia per il nostro sistema nazionale sia per Milano e Cortina. Ci mancherebbe che il governo dovesse ritirarsi di fronte a una vetrina internazionale così importante» ha concluso Conte.

Il pressing sul governo perché sostenga con più forza la candidatura arriva dalle imprese: «Ci siamo permessi di dire al presidente del Consiglio che la Camera di Commercio, come fece con Expo, è pronta a fornire il suo contributo per le Olimpiadi - ha spiegato il presidente Carlo Sangalli -. Indirettamente abbiamo anche sollecitato un passaggio di attenzione da parte del governo nei confronti del dossier». Il governo deve tenere alta la guarda sulla partita dei Giochi per il presidente di Assolombarda, Carlo Bonomi. «Vogliamo vincere la sfida delle Olimpiadi: Regione Lombardia e Regione Veneto hanno lavorato in tempi rapidi e molto bene», ha detto.

I rischi sono dietro l'angolo: la Svezia non ha mai ospitato i Giochi e i rapporti con il resto d'Europa del governo appena instauratosi- ricorda Bonomi- sono migliori di quelli italiani. Infine in palio ci sono 800 milioni di euro come contributo per la realizzazione delle infrastrutture.

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