Nessun tandem Milano-Roma. A togliere ogni speranza ai desideri del sindaco, Giuliano Pisapia, di andare alla conquista delle Olimpiadi 20124 come seconda città, in appoggio a Roma, è il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Doppia candidatura? «No, questo non è proprio possibile, perché la Carta olimpica non lo prevede» ha tagliato corto Malagò prima di entrare all'incontro all'Arena sulla candidatura italiana per i Giochi.
L'appuntamento milanese è stato disertato dal sindaco di Roma, Ignazio Marino, a causa di altri impegni. Ma dalla capitale non è arrivato neppure un assessore. Così il colloquio tra i vertici del Coni, il sindaco, Giuliano Pisapia, e il presidente della Regione, Roberto Maroni, si è concluso con un rinvio. I vertici del Coni chiedono di non proporre «una guerra tra città» ma piuttosto di trovare una soluzione condivisa per sostenere il sistema Paese. La prossima puntata è in programma entro quindici giorni a Roma. Nel frattempo, Pisapia non sembra voler fare concorrenza alla Capitale.
Tocca al sindaco di Milano proporre un'eventuale candidatura della città alle Olimpiadi. Pisapia lascia trapelare uno scetticismo totale sulle reali chance ambrosiane e non nasconde la convinzione che sia Roma la vera candidata all'evento internazionale. Spiega dopo l'incontro: «Milano ha Expo, ha il dopo Expo e la necessità di potenziare gli impianti sportivi. Roma è sicuramente più avanti perché nel 2025 ci sarà anche il Giubileo, quindi è più preparata ad avere un rapporto internazionale che possa portare alla vittoria di Roma. Certo è che Milano nei sei mesi di Expo diventerà punto di riferimento internazionale e questo ci darà una forza ulteriore. Insieme riusciremo a vincere». Insieme, dicevamo, non significa che ci possano essere due città olimpiche, Milano e Roma.
Insieme vuol dire che, una volta deciso quale sarà la città candidata, si uniranno le forze per ottenere che le Olimpiadi del 2014 siano in Italia. «Continueranno i colloqui con il sindaco di Roma» garantisce Pisapia. E anche Maroni, alla fine dell'incontro, è più conciliante di quanto sembrasse prima di entrare all'Arena: «Ci deve essere una sola candidatura. Io tifo Milano ma la decisione non spetta a me. Vedremo quale delle due città è più titolata».
Inutile dire che il presidente della Regione ritiene Milano la più adatta: «Ma tocca al sindaco proporre la candidatura». Lui chiede di fare in fretta a decidere, perché le sorti di un'eventuale Olimpiade 20124 potrebbero intersecarsi con i destini delle aree Expo. Il luogo in cui si svolgerà l'Esposizione universale del 2015 potrebbe infatti diventare la sede del Parco olimpico. «Ma è necessario che si prenda una decisione in fretta» aggiunge il governatore.
I tempi in cui decidere sono un'altra ragione di distonia tra sindaco e presidente della Regione. «Siamo nel 2013. La candidatura può essere presentata nel 2015. Abbiamo tempo per pensarci e soprattutto per costruire» la tesi di Pisapia. Ben diversa da quella di Maroni, che invece chiede di decidere in fretta per valutare la destinazione finale delle aree. «Non vogliamo che dopo l'Expo resti un'area desertificata, come purtroppo è accaduto a Shanghai» ribadisce il governatore.
Pisapia spiega di condividere il progetto di destinare l'area allo Sport, a prescindere dalle Olimpiadi. Allo sport aggiunge anche la musica: «Personalmente mi piacerebbe che fossero strutture capaci di ospitare sia manifestazioni sportive che eventi musicali».