Cronaca locale

Olio Officina, un festival gustoso

Giù il sipario dell'evento. Caricato: «Un prodotto che lega i popoli»

Viviana Persiani

Quanti di noi sanno riconoscere un olio sopraffino o possiedono la capacità olfattiva di stabilire se il condimento tanto prezioso sia originario degli uliveti siciliani o sgorghi dalla spremitura di olive del Garda o della Tunisia? Un'ottima occasione per mettersi alla prova o per saperne di più è stato l'«Olio Officina Festival», in scena fino a ieri al Palazzo delle Stelline in Corso Magenta. Alla sua nona edizione, l'evento ha reso omaggio pure a «L'olio dei popoli», festeggiando il 60esimo anniversario della categoria merceologica «Olio extra vergine di oliva» e, in contemporanea, il decimo anno di attività del progetto culturale «Olio Officina».

Già, perché l'olio, grazie alla lungimiranza di Luigi Caricato - scrittore e giornalista esperto, ma anche appassionato di olio, tanto da meritarsi la nomina di membro della prestigiosa Accademia dell'olio - non è solo un condimento, bensì un «marcatore culturale». Come spiega lo stesso Caricato, ideatore e direttore di OOF: «Se, infatti, storicamente, l'olio era ritenuto un condimento, oggi è diventato un bene prezioso e deve essere considerato sicuramente un alimento indispensabile grazie ai suoi noti effetti salutistici, per la soddisfazione del palato, ma anche un prodotto universale che lega popoli e culture tra loro differenti».

OOF, alla luce dell'intenso programma del festival - con incontri, laboratori di assaggio, mostre d'arte e numerose altre attività - è stata, senza dubbio, l'occasione giusta per (e far) scoprire, sia a professionisti del settore, sia anche ai consumatori, i segreti di un prodotto antico. Ma Caricato, al quale si deve il conio della parola «oleologo», ancora una volta ha puntato a creare una nuova visione dell'olio: «Il nostro programma è ben strutturato proprio per accogliere tante novità, tra le quali i lavori prodotti dai Millenials dello IED, che hanno saputo interpretare in modo innovativo un prodotto culturale importante come l'olio, attraverso la creazione di stendardi illustrati e filmati originali». L'olio, associato fino ad ora a un'immagine vetusta, diventa simbolo della contemporaneità. «Il tema prosegue Caricato non è semplice: l'obiettivo è quello di spiegare che non ci devono essere pregiudizi rispetto ai prodotti di altri Paesi. Occorre saper valorizzare anche l'olio straniero: laddove c'è passione, lavoro e fatica, c'è eccellenza».

Dopo il successo delle scorse edizioni, OOF ha messo a disposizione ben tre sale dedicate agli assaggi; un'occasione di degustare oli in purezza, ma anche in abbinamento, assaggiare olive da tavola e paté. Non sono mancate sessioni dedicate all'olio, al gelato e l'occasione di degustare l'olio con finger food inusuali.

Anche Poste Italiane è stata presente con un proprio spazio, dove i collezionisti hanno potuto usufruire di due annulli dedicati ai 60 anni dell'extra vergine e ai 10 anni di Olio Officina.

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