Prelibati bocconcini all’anestetico. È questa l’esca che l’Asl sta preparando per catturare i cani di Muggiano. Preparati con pappa per gatti perché pare che si più invitante, saranno disseminati in tutta la zona in cui si muovono i terribili cani ancora in circolazione. E nella zona ci sarà fisso un presidio di Asl, Comune e vigili pronti alla cattura. È solo il primo passo, il più immediato per risolvere quello che viene considerato dagli esperti comunque un fatto isolato. La Procura, intanto, ha aperto un fascicolo (a carico di ignoti) sulla morte del pensionato aggredito dal branco. Il pm Giuseppe D’Amico ha disposto l’acquisizione delle segnalazioni sul gruppo di cani pericolosi che diversi residenti hanno affermato di aver inoltrato all’Asl in passato.
Ieri si è tenuto il vertice tra i rappresentati dell’Asl di Milano, gli assessori alla Sicurezza di Comune e Provincia, Marco Granelli e Stefano Bolognini e la polizia locale dei vari comuni interessati. Obiettivo numero uno: la cattura dei cani che hanno ucciso a Muggiano il pensionato. Secondo: controllare la zona a sud di Milano per censire e chippare tutti gli animali che si trovano nei campi e negli insediamenti abusivi. La seconda fase del piano partirà solo dopo che i cani che si sono trasformati in belve assassine venerdì scorso saranno ben chiuse nel canile. Ma non è un’impresa facile. Chi li ha visti da vicino ha detto che fanno davvero paura. Tre veterinari della Asl hanno passato tutto il fine settimana a presidiare la zona per tentare di avvicinarli. Li hanno non solo avvistati ma si sono trovati a meno di cinque metri di distanza. A capo del piccolo branco c’è una femmina, bianca e marrone, un pitbull. Poi c’è un lupoide piuttosto grosso e un altro cucciolo di lupoide. I veterinari hanno circoscritto la zona in cui si muove il gruppo e in quella zona hanno deciso di sistemare le esche. «È una situazione totalmente nuova», spiega Diana Levi, responsabile del servizio animale della Asl.
Tra oggi e domani i tre cani, secondo le previsioni dei veterinari della Asl, dovrebbero finire nel canile. Ieri a alle 15 a Muggiano è stato segnalto un altro cane. «Bisogna agire in fretta - faceva notare ieri al termine della riunione Stefano Bolognini, assessore alla Sicurezza della Provincia - per evitare che si crei un clima di psicosi quando invece quello di Muggiano resta comunque un fatto isolato». È stata fatta un’altra segnalazione di un gruppo di cani al Lago dei Cigni, a ridosso della tangenziale ma al momento all’Asl non sanno se il branco è lo stesso oppure no. I cani di Muggiano, secondo quanto conferma anche il direttore del Dipartimento di Prevenzione Veterinario, Claudio Monaci, «sono animali mal governati che qualcuno provvede ad alimentare. Non vivono allo stato brado, perché spesso c'è chi provvede loro dando del cibo e a volte anche un ricovero. L'invito che ancora una volta Asl fa è quello di non dare da mangiare a questi cani». E ricorda che chi alimenta cani vaganti diviene detentore oltre che responsabile di questi animali. Il passo successivo dell’Asl sarà quello di fotografare la realtà dei cani liberi o mal gestiti in quella zona.
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