Cronaca locale

Ore 9, ingresso di nascosto Alla Montello altri 120 arrivi

Pullman carichi di migranti portati da Quarto Oggiaro Il ministro della Difesa: «Accoglienza per tutto il 2017»

I pullman sono arrivati «alla chetichella», senza annunci né preavvisi. E sono passati dall'ingresso posteriore della caserma, quello in piazza Firenze.

Alle 9 del mattino i portoni della Montello si sono aperti una seconda volta per far entrare 120 nuovi ospiti, in aggiunta agli 83 migranti già piazzati. E la prefettura anche questa volta è riuscita a far passare tutto sotto silenzio, senza allertare inutilmente il quartiere ed evitando rimostranze e tensioni. Seconda tranche messa a punto. Ora, in base a quanto annunciato dal bando del prefetto, mancano altri 100 migranti per arrivare a quota 300. Dopo di che le porte della caserma dovrebbero chiudersi e stop. Tuttavia i sospetti di parecchi politici che si stanno occupando della questione immigrati portano a ipotizzare altri scenari: i posti in caserma sono ben 6mila e per ora gli ospiti occupano solo il primo piano dell'immenso dormitorio che, fino a qualche mese fa, era occupato dai militari. Basterebbe indire un nuovo bando per accogliere altre richieste e riempire altri letti.

I profughi arrivati ieri mattina, tra regolari e non, provengono tutti dal centro di accoglienza di via Aldini, a Quarto Oggiaro, gestito dalla fondazione Progetto Arca. Il centro nei prossimi giorni verrà sistemato e servirà a dare riparo ai senza tetto durante l'inverno.

A chi teme che gli arrivi alla caserma Montello siano solo «un primo assaggio», risponde il ministro della Difesa Roberta Pinotti, ricordando che la caserma è a disposizione dell'accoglienza migranti solo fino alla fine del 2017. «La caserma Montello - spiega - si era già deciso di liberarla per un progetto più ampio che riguarda il ricollocamento della polizia ma anche dell'università. Quel progetto rimane, ma in questo momento la caserma viene usata per l'emergenza. Tuttavia manteniamo il progetto che riguarda la ricollocazione non solo delle forze armate, ma anche delle forze di polizia e l'ampliamento del campus universitario». Il Consiglio regionale ha anche detto no all'uso della caserma di Montichiari, nel bresciano, per accogliere i profughi mettendosi di traverso alla decisione del governo.

Intanto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni suggerisce al ministro Angelino Alfano di seguire l'esempio del suo «corrispettivo» tedesco Thomas De Maiziere. Il ministro della Merkel ha detto le cose che lo stesso Maroni, assieme a Toti e Zaia, hanno scritto nel documento sull'immigrazione inviato al Governo: «Fermare le partenze, non farli arrivare e procedere con i rimpatri». Di emergenza parla anche Riccardo De Corato, consigliere regionale di Fdi, che denuncia la situazione, ormai invivibile, che si è consolidata alla stazione Centrale. Dove la convivenza tra clochard e migranti è diventata impossibile: «Alcuni senza tetto lamentano di aver chiesto un posto nei ricoveri, ma di aver trovato la porta sbarrata perché occupati già dagli stranieri. Altri hanno dovuto abbandonare la stazione perché hanno paura dei clandestini (che ormai ne sono diventati i padroni) e si sono dovuti rifugiare sui marciapiedi di strade più defilate».

MaS

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