Orticolario, tra orchidee e ortensie

Durante la manifestazione in una cornice magica spazio anche alla cucina, alla poesia e alla musica

L'ortensia e l'orchidea: i due fiori proustiani per eccellenza sono il simbolo della settima edizione di «Orticolario», presentata ieri da Ethimo in corso Magenta e in programma dal 2 al 4 ottobre a villa Erba a Cernobbio, sul lago di Como, romantica esposizione dove saranno i fiori ad essere all'ombra delle fanciulle.

Il giardino è un libro e «Orticolario» coniuga fin dall'inizio la sua bellezza con la dimensione della scrittura, intesa come segno del verde sulla terra e calcata soprattutto questa volta perché il senso prescelto nel 2015 è il tatto, quindi, come un libro, il giardino si fa corpo, espressione di sensi, pienezza e assenza di luci e ombre, gioco che l'ortensia suscita con i suoi maestosi cespugli in cui ogni fiore è un mappamondo da sfiorare.

«Bellezza, eleganza e stile sono sempre state le cifre portanti di «Orticolario», che ogni anno aumenta e aumenta soprattutto di amici e simpatizzanti» spiega Moritz Mantero, ideatore e organizzatore della tre giorni che apre l'ottobrata sul lago di Como come una stanza di bambole del passato in quella che fu la casa di Luchino Visconti. Il contagio della bellezza, che come una malattia al rovescio risolleva le sorti del corpo ristorandolo fin dall'aurea antichità, sarà il tocco del padiglione centrale dell'esposizione, progetto di Vittorio Peretto, HortensiaGardenDesigners. La spazio sarà scandito da verde ombroso dei longilinei alberi della storica cipressaia Mati di Pistoia, gestita dai tre fratelli Francesco, Andrea e Paolo, che si presenteranno con le loro tre arti: la scrittura, poiché Francesco scrive racconti di piante, la musica e la cucina, tre arti che hanno sempre fatto del giardino quell'intreccio di cultura e natura che trasforma un luogo in un'armonia di sapienza.

«Como sta vivendo un vero rinascimento culturale - ha detto Paolo Furgoni, sindaco di Cernobbio - e «Orticolario» è uno degli eventi che portano quest'aurea di vivacità creativa», che camminerà anche oltre i confini di villa Erba con cinque installazioni di aiuole esterne tra Como e Cernobbio. Valenzino, nome di un giardiniere un po' poeta e esperto nella coltivazione di orchidee, dedicherà una pianta a un celebre personaggio, perché dedicare un fiore a un essere appartiene a quel rito aurorale di nominare le cose che prese inizio proprio nel giardino dell'Eden. A curare l'aspetto di sano ristoro, ovvero la tavola, sarà ancora lo chef Vittorio Tarantola dell'omonimo ristorante con le sue ricerche culinarie alla ricerca dell'anima delle piante, ovvero del loro sapore più dolce.

Si rinnova il terzo concorso internazionale per la realizzazione di giardini creativi nel parco di villa Erba, a cui hanno partecipato architetti paesaggisti, agronomi, igegneri forestali, designer, artisti, vivaisti.

Al vincitore andrà «La foglia d'oro del lago di Como». Quest'anno c'è una novità che parte proprio dal gruppo Ethimo, che da anni s'affianca a «Orticolario», e dal quale viene la proposta di indire un concorso per il disegno di una nuova panca da giardino.

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