Una catena umana per dire che via Padova è un luogo di integrazione, ma anche per chiedere attenzione da parte delle istituzioni. Segno che il modello di questa strada al centro delle polemiche sulla sicurezza non funziona come Palazzo Marino vorrebbe.
La manifestazione di ieri pomeriggio doveva andare da Loreto a Crescenzago, circa quattro chilometri. All'iniziativa organizzata dal coordinamento delle associazioni «Via Padova-Via del mondo» per promuovere la convivenza pacifica fra gli abitanti italiani e stranieri hanno aderito decine di associazioni del quartiere. «Lo scopo - aveva spiegato Dino Barra, degli Amici del Parco Trotter, è lanciare un messaggio di unità, in nome del luogo in cui viviamo, e chiedere alle istituzioni di fare il proprio dovere. Siamo consapevoli che ci sono problemi di sicurezza e non siamo contrari a presidi delle forze dell'ordine, ma sono necessari anche concreti progetti sociali». Soddisfatto dell'esito Mirko Mazzali, delegato del sindaco per le periferie e anche lui in corteo: «È andata bene, ha partecipato parecchia gente». La catena era lunga molte centinaia di metri. Forse un chilometro, più o meno dalla rotonda in corrispondenza di via Giacosa fin oltre il ponte della ferrovia, all'altezza di via Cavezzali. In strada c'erano sia italiani, sia stranieri, con bandiere, striscioni, bande e musica.
Molto critico invece il centrodestra: «Per l'ennesima volta - attacca Silvia Sardone, consigliere di Fi in Comune e in Regione - con la patetica catena umana odierna contro un inesistente razzismo la sinistra ha voluto caratterizzare via Padova come luogo simbolo dell'inclusione e dell'integrazione. Peccato che sia esattamente il contrario, è un ghetto multietnico con problemi gravi che non si risolvono con inutili manifestazioni ideologiche. Qui i cittadini chiedono sicurezza, lotta al degrado e riqualificazioni e la sinistra risponde con gli slogan come fa da anni, della serie Via Padova è il meglio di Milano. Un'idea avulsa dalla realtà, in una zona dove pochi giorni fa c'è stato un omicidio».
E Riccardo De Corato, assessore regionale alla Sicurezza, all'annuncio dell'iniziativa: «La catena umana? I milanesi se ne staranno tappati in casa, anzi metaforicamente incatenati come ogni giorno per la preoccupazione e la paura legata alla criminalità che affligge questa zona calda della città».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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