Cronaca locale

Il padre del Superstudio si racconta

I 90 anni del designer Flavio Lucchini, che presenta la sua autobiografia

Pamela Dell'Orto

Con il Superstudio ha cambiato il volto a un vecchio quartiere industriale di Milano oggi conosciuto come zona Tortona, ha fondato le riviste di moda più importanti come Vogue e Amica, scoperto decine di talenti fra fotografi e giornalisti, e tenuto a battesimo tanti stilisti, primo fra tutti Giorgio Armani (per lui disegnò anche il famoso logo). E pensare che Flavio Lucchini, 90 anni compiuti il 4 ottobre, da ragazzo doveva «fare il contadino, poi ho incontrato la moda (e non sono uno stilista)», come recita il sottotitolo del suo ultimo libro: Destino. Romanzo autobiografico in 90 capitoli, che stasera sarà presentato in Triennale nel corso di una serata tutta dedicata al grande protagonista e anticipatore della cultura, editoria, e moda degli anni '60,'70 e '80.

Una grande serata-tributo dal titolo «Ricomincio da 90», con Stefano Boeri, presidente della Triennale, a fare gli onori di casa, tanti amici e personaggi da lui lanciati. Tante le sorprese, come la proiezione del video-racconto «La Moda in altro modo», viaggio negli anni d'oro della moda che Lucchini ha profondamente influenzato: dagli anni 50 di Dior alla moda «fast» degli anni 2000, passando per l'edonismo degli anni 80 e il minimalismo dei '90, quando il grande talent scout molla il fashion system per dedicarsi all'arte.

La presentazione del libro ci svela l'età dell'oro della moda e gli incontri con i grandi stilisti, gli intellettuali, i fotografi, gli artisti, il sodalizio con la moglie Gisella Borioli (con la quale ha fondato il Superstudio 13 prima e il Superstudio Più poi), le rivoluzioni sociali. Bruno Munari, Alexander Liberman, Irving Penn, Elio Fiorucci, Diane Arbus, Andy Warhol, Marella Agnelli, Ettore Sottsass, Yves Saint Laurent, Giorgio Armani, Gianni Versace, Kenzo, Issey Miyake, Helmut Newton, Franca Sozzani (fu lui a farla assumere a Vogue) e tanti altri: di loro Lucchini racconta inediti retroscena, vezzi e pregi, svelandone l'anima creativa. Fil rouge narrativo il destino, quello che da ragazzo, quando era convinto di «dover fare il contadino», gli ha fatto incontrare l'haute couture, i grandi sarti, la moda, «che mi hanno travolto».

E per festeggiare i suoi primi 90 anni, la sua Milano (che è anche la protagonista «segreta» del libro) gli dedica una serie di eventi. Alla galleria MyOwnGallery di Superstudio è allestita la mostra Art Bazar con 90 opere di Lucchini. A fine dicembre ci sarà un'asta per raccogliere fondi a favore del progetto Autistico-Artistico promosso da Superstudio con il patrocinio dell'associazione Quartieri Tranquilli. Durante BookCity (16-18 novembre) ogni giorno sarà proiettato il docufilm su Lucchini come racconto visuale della sua autobiografia.

Visitabile su appuntamento anche l'Undergallery (al Superstudio Più di via Tortona 27), imponente archivio-galleria dell'artista.

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