Sabrina Cottone
Se la sentenza della Cassazione mette il dito sulla piaga dei matrimoni che finiscono, con gli assegni di divorzio che saranno slegati dal tenore di vita, in Regione torna d'attualità l'assegno in favore dei genitori separati o divorziati con figli. Un contributo che va in aiuto soprattutto dei ragazzi, principalmente se minori o disabili, e che viene corrisposto quando il genitore non è assegnatario della casa coniugale e per decisione del giudice è tenuto a versare l'assegno di mantenimento per i figli. Basta pensare un attimo alla realtà dei casi, nonostante i tempi che cambiano, per rendersi conto che nella stragrande maggioranza si tratta di padri. E di padri in crisi economica e a volte non solo.
Le domande sono aperte dal 27 aprile e potranno essere presentate fino al 20 dicembre, salvo esaurimento delle risorse disponibili. I bandi sono presenti sulle pagine web della Regione lombardia e sulle pagine web delle singole Ats alla voce «Interventi per genitori separati» e saranno poi le Ats a riconoscere i contributi ai padri separati o divorziati: o con un sostegno abitativo fino a 8mila euro per manutenzione erogato agli enti proprietari degli stabili o con un abbattimento del 30% del canone di affitto per immobili a canone calmierato o concordato per un importo non superiore a 2.000 euro o del 30% del canone di locazione a prezzi di mercato annuo per un importo non superiore a 3.000 euro.
Per avere diritto all'agevolazione il genitore non deve risultare assegnatario della casa coniugale o della casa familiare in cui risiedono i figli.
Oltre ad avere l'obbligo di versare l'assegno di mantenimento per i figli, la persona deve essere residente in Lombardia da 5 anni e avere un Isee pari o inferiore a 20.000 euro. La priorità d'assegnazione resta per i genitori con bimbi minori o disabili.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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