La pagella dei manager: ecco chi rischia il posto

La pagella dei manager: ecco chi rischia il posto

I titani cedono il posto ai giovani. E la Lega batte Cl. La classifica dei direttori generali della sanità svela sorprese e colpi di scena. Uno su tutti: Pasquale Cannatelli, alla guida del Niguarda, da sempre il migliore tra i migliori, non è più il primo in classifica ma slitta in settima posizione con 93,24 punti. La pagella si riferisce all’attività del 2011. Quindi sull’inaspettata scivolata del super manager ciellino non influisce la recente accusa, nell’ambito dell’inchiesta Ponzoni, di aver concesso appalti ospedalieri in cambio di case a prezzi scontati per i suoi figli. Nella prima metà della classifica, ma non sul podio, un altro direttore in quota Cl, Francesco Beretta, alla guida del San Gerardo di Monza. Il manager, alle prese con l’imminente assegnazione del maxi bando da 207 milioni di euro per la ristrutturazione del colosso ospedaliero, si piazza al 14esimo posto con 91,89 punti. Insomma, nessuno dei due cavalli di punta pidiellini intasca particolari successi. Tant’è vero che si vocifera di possibili spostamenti e cambi di poltrona.
Se la passano meglio i direttori in quota Lega. Nonostante il momento difficile per il partito, loro tengono alto il nome del Carroccio e si fanno valere. Il primo in classifica (con 94,09 punti) è infatti Alessandro Visconti (nella foto), leva ’68, ex direttore amministrativo dell’Asl e ora alla guida degli Istituti clinici di perfezionamento (che riuniscono 22 poliambulatori, Buzzi, Centro traumatologico ortopedico, Bassini di Cinisello Balsamo e ospedale di Sesto San Giovanni).
Al secondo posto della top si piazza Daniela Troiano (93,61 punti), direttore dell’azienda ospedaliera della provincia di Pavia, al terzo Cornelio Coppini (93,60), dei Civili di Brescia, a parimerito con Giuseppe Rossi, provincia di Lodi. A parte Visconti, zoppicano i milanesi: Giovanni Michiara (Fatebenefratelli) è all’11esimo posto con 92,29 punti, Callisto Bravi (Sacco) è al 13esimo con 91,90. Tra gli ultimi manager in classifica, in coda a tutti i colleghi milanesi, c’è Antonio Mobilia (San Carlo) con 87,49, in quota Pdl, ex An. La pagella, spiegano in Regione, suona come una sorta di «tagliando» di metà mandato. E sarà la base per decidere se sia il caso di arrivare fino in fondo all’incarico assegnato alla fine del 2010. O di rimescolare le carte.
«Le procedure di valutazione sono inappuntabili» spiega il direttore generale della Sanità Carlo Lucchina.

Quest’anno infatti per la prima volta nel procedimento di valutazione è stato coinvolto l’Organismo indipendente di valutazione che ha pesato i risultati di bilancio e di gestione di ogni singola azienda ospedaliera. I dati sono stati poi passati al vaglio delle direzioni generali della Sanità e della Famiglia. E da qui è nato il punteggio finale.

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