Palazzo Marino «alla bulgara» Bavaglio a opposizione e ricorsi

Pronte nuove regole per silenziare il centrodestra in Consiglio E il sindaco sbotta contro scioperi e impugnazioni infondate al Tar

La regolarizzazione del Leoncavallo, il bando per le moschee, il divorzio da Aler (con il passaggio dei 28mila alloggi popolari direttamente a Mm). Il centrodestra ha già minacciato un «autunno caldo» sulle delibere che la giunta porterà a breve in aula, con scadenze variabili. Per scambiare il Leonka, proprietà della famiglia Cabassi, con due aree comunali sono scattati da fine luglio 6 mesi di tempo: se non arriva l'ok del Consiglio si riparte da capo. Per archiviare il rapporto con Aler va modificato lo statuto di Mm tassativamente entro il 30 novembre.

La soluzione? Abolire (o quasi) l'opposizione. Il Pd ci prova, riportando in Commissione con una strana urgenza la proposta di modifica al «Regolamento sull'organizzazione e il funzionamento del Consiglio».

Le linee generali, presentate ieri dalla presidente Affari Istituzionali Anna Scavuzzo, la dicono già lunga. Il Pd si è ringalluzzito sul contingentamento del dibattito dopo che il Tar ha respinto un ricorso della Lega sull'abuso dello strumento da parte del presidente Basilio Rizzo. E imbavaglia i suoi avversari politici.

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