Palloncini a peso d'oro per la Darsena

In tempi di tagli la festa d'inaugurazione è costata 47mila euro, di cui due per giocattoli gonfiabili

Palloncini a peso d'oro per la Darsena

Quasi 2mila euro (per la precisione, 1.958) sono costati i mille palloncini rilasciati in cielo. Roba da tenerseli stretti e riciclarli alla prossima occasione. Altri 1.220 euro sono stati spesi per il noleggio dell'impianto audio usato dal sindaco e dalle altre istituzioni presenti per il discorso inaugurale e (per fortuna) anche per il ballo serale. Più di settemila euro (7.320, sempre per conoscere la spesa esatta, iva inclusa) il prezzo del concerto dal barcone. Alla fine, il conto per la grande festa messa in piedi lo scorso 26 aprile dal Comune per inaugurare piazza XXIV Maggio e la Darsena restituita ai cittadini dopo il restyling è arrivato a 47mila euro. Metti i 2,500 euro per gli allestimenti floreali, i 1.830 euro per il noleggio del dj set con palchetto, si è arrivati ad un fiume di soldi. Palazzo Marino dirà che è stata una bellissima giornata, in zona Navigli sono passate tra la mattina e la sera (dicono) circa 70mila persone. E d'altra parte era tanta la curiosità dei cittadini di rivedere finalmente la Darsena piena d'acqua com'era prima del 2004, quando non si parlava ancora del progetto del maxi-parcheggio sotterraneo, non erano ancora scattati i ricorsi che avrebbero bloccato ogni intervento delle amministrazioni sull'area per anni, fino al totale degrado. E i milanesi dopo tanto parlare volevano vedere XXIV maggio trasformata in piazza semipedonale, il nuovo mercato affacciato sulla Darsena. Insomma, possiamo immaginare che anche con una festa più contenuta, visti i tempi e come sono messi i bilanci pubblici, la gente sarebbe stata comunque tanta e soddisfatta.

Un'espressione soddisfatta avevano il sindaco Giuliano Pisapia e la sua giunta, che hanno fatto passerella a bordo di un barcone. Almeno gli incontri con gli amministratori a bordo del Civic Center galleggiante, lo diciamo subito e ci mancherebbe, sono stati a costo zero. Non c'erano dubbi ma è scritto anche sul dettagliato preventivo consegnato dalla Navigli Lombardi scarl, a cui è stato affidato l'allestimento della manifestazione indicando in linea di massima un arco di quattordici ore per l'evento, dalle ore 9 alle 23. Quantomeno Palazzo Marino non si è affidato ad un'azienda privata (i costi per il servizio forse sarebbero lievitati ulteriormente) ma alla Navigli Lombardi che ha tra i soci fondatori Comune, Regione, Camera di commercio.

La giunta ci teneva a fare le cose in grande. La determina dirigenziale con cui è stata deliberata una spesa così ingente punta molto sul ritorno d'immagine per Expo, e non solo. I 184 giorni di Expo, è scritto, «rappresentano un'occasione di sviluppo e di indotto economico su larga scala, si tratta di un'occasione da cogliere per animare l'intero tessuto urbano e generare opportunità di interesse culturale, commerciale e turistico per i numerosi visitatori attesi dall'Italia e dall'estero».

Era importante quindi «celebrare la riapertura della Darsena con una manifestazione che rappresenti l'avvio di Expo in città» e «consolidi il rapporto tra cittadini e istituzioni». Dopo tante tasse insomma, la giunta voleva fare bella figura e ricucire i rapporti con i milanesi delusi. Sempre a spese loro, però.

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