Cronaca locale

Palme ancora in fiamme Scarsa la sicurezza... e l'offerta di Starbucks

Polemiche sulla falla del sistema di controllo e sull'importo pagato dall'azienda del caffè

Chiara Campo

Convocare con urgenza una Commissione sicurezza, «perchè ci domandiamo come sia possibile appiccare un fuoco in piazza Duomo e andarsene indisturbati». É la richiesta che è stata avanzata formalmente ieri in aula dal capogruppo di Forza Italia Gianluca Comazzi dopo il rogo di una palme nelle nuove aiuole davanti alla cattedrale. La polizia locale ha acquisito nuove immagini dalle telecamere puntate sull'area dell'incendio, per arrivare ad un volto più nitido da sottoporre alla testimone che si è presentata dai vigili per riferire di aver visto e parlato con il giovane che ha commesso l'atto doloso. Ha circa vent'anni, è italiano, indossava un montgomery. Gli ha chiesto cosa stesse facendo, ha anche provato a rincorrerlo. «Dai video - riferisce il comandante Antonio Barbato - sembra che si sia diretto verso la Galleria». «Fossi in lui - è quasi è un appello quello dell'assessore alla Sicurezza Carmela Rozza - eviterei di farmi rintracciare dalla Polizia locale e mi presenterei chiedendo scusa per il danno fatto, sia reale che di immagine, alla città di Milano». Piacciano o no le palme, c'è stata ovviamente una condanna bipartisan contro il vandalismo. E la richiesta di approfondire le falle nel sistema, anche da parte dell'assessore alle altre forze dell'ordine, perchè «se c'è una piccola smagliatura nel sistema dei controlli si deve intervenire». E sottolineando che «la Commissione sicurezza si è riunita 5 volte in otto mesi nonostante tutti i problemi che abbiamo», Forza Italia chiede che la questione venga affrontata con urgenza anche dai gruppi consiliari.

E non si è spenta la polemica sulla scelta di piantare palme e banani davanti al Duomo. Ieri in consiglio il capogruppo di Milano in Comune Basilio Rizzo ha intanto reso noto che le contestazioni erano state ampiamente previste a Palazzo Marino. Prova sarebbe la lettera (nella foto) inviata dall'architetto Marco Bay alla Direzione Aree Verdi dell'assessore Pierfrancesco Maran. Fa riferimento ad un precedente incontro con la sovrintendenza e riferisce dell'accordo a modificare il titolo del progetto da «Foresta tropicale milanese» a «I giardini milanesi tra XX e XXI secolo» e a mettere a dimora «il 40% in meno sul totale dei Musa ensete», i banani. L'effetto foresta insomma è già stato attutito. E Rizzo domanda se la sponsorizzazione di Starbucks viene «considerata congrua con il ritorno pubblicitario fornito da un palcoscenico come piazza Duomo. E su luoghi simbolo deve esprimersi l'aula». La catena Usa verserà circa 220mila euro in tre anni (155.739 euro nel 2017 e 15mila euro all'anno fino al 2019, più iva). «È un bando e c'è stata un'unica offerta. Rizzo dovrebbe girare l'accusa alle altre aziende che non hanno partecipato. Anzi, ci sono altre aiuole sponsorizzabili, e noi accettiamo progetti con o senza palme e banani» ribatte Maran. Si dissocia dalla protesta con le banane gonfiabili messa in scena da Fi e Lega la scorsa settimana in aula l'ex candidato sindaco del centrodestra Stefano Parisi: «Le palme sono brutte e speriamo che le tolgano ma è ridicolo che il centrodestra abbia dato un significato etnico e politico a questa vicenda.

Sono stupidaggini».

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