Cronaca locale

Ciclabili "boomerang": più traffico (e più smog)

Nelle strade di ingresso in città auto incolonnate per chilometri e mezzi di soccorso spesso bloccati

Ciclabili "boomerang": più traffico (e più smog)

Se le piste ciclabili in zone più centrali hanno causato un grave congestionamento del traffico per il restringimento della carreggiata, nelle zone più periferiche, oltre ad essere inutilizzate, causano grossi problemi di traffico con un conseguente aumento dell'inquinamento in zone residenziali. Il paradosso è che queste piste sono praticamente deserte, correndo lungo le arterie di ingresso in città, soprattutto durante la settimana. L'ideologia green dell'amministrazione Sala, che ha disegnato con il pennello 35 chilometri di percorsi riservati alle due ruote con l'obiettivo di alleggerire il traffico e di favorire la mobilità sostenibile ha avuto l'effetto contrario. È il caso noto di viale Monza e dell'asse che da nord porta fino a San Babila, ma anche della direttrice che dal parco Nord lungo Fulvio Testi arriva in viale Zara fino a piazzale Lagosta, nel cuore dell'Isola, e a sud ovest da via Parri, che dalla tangenziale porta in via Zurigo fino a piazza Bande Nere. Qui, in particolare, succede che chi entra a Milano lungo via Parri, strada ad alto scorrimento con 3 corsie per senso di marcia e limite di 70 km orari, si trova imbottigliato all'improvviso in via Zurigo dove, per via della pista ciclabile, la carreggiata è stata ridotta a una sola corsia. «Diversi gli ordini di problemi - spiega Marco Ellero presidente del Comitato di residenti di via Zurigo - ogni giorno nelle ore di punta si creano file interminabili in entrata e in uscita per via della pista ciclabile, pressochè deserta. Pista che ha mangiato la metà dei posti auto esistenti, con il risultato che i nuovi stalli a lisca di pesce interferiscono ulteriormente con lo scorrimento delle auto».

Ancora più assurda la situazione in via Saint Bon, dove la ciclabile ha mangiato una corsia alle auto e un'ottantina di stalli per la sosta, con il risultato che i 1500 pazienti al giorno che devono recarsi al Centro Diagnostico in auto in quanto malati non hanno modo di parcheggiare o di essere scaricati dai loro accompagnatori. Se le auto o gli autobus accostano al marciapiede si paralizza la circolazione. Ma in via Saint Bon si trova anche l'ospedale militare ora hub vaccinale da mille iniezioni al giorno, che crea un sovraccarico di flussi. «Il problema più grave è il blocco dei mezzi di soccorso diretti all'ospedale San Carlo che rimangono intrappolati nel traffico, tanto che hanno dovuto modificare il loro percorso per evitare l'ingorgo, allungandolo - racconta Marco Bestetti, presidente del Municipio 7 -. Il traffico e lo smog in queste due vie sono aumentati esponenzialmente e teniamo conto che molti milanesi sono ancora in smart working. Non oso immaginare cosa succederà quando tutti i cittadini rientreranno al lavoro». Anche l'amministrazione, seppur in silenzio, si è resa conto dell'errore tanto che la pista di via Saint Bon è stata «sospesa», coprendo la segnaletica verticale.

Altro grande nodo è rappresentato dalla ciclabile che collega il parco Nord all'Isola, dall'altra parte di Milano. «Via Pola attraverso piazzale Lagosta fino a via Alserio è un ingorgo unico con chilometri di auto incolonnate a causa della corsia per le bici che ha ridotto la carreggiata- racconta Deborah Giovanati, assessore del Municipio 9 -. La transizione ecologica della città deve essere un percorso accompagnato e non calato dall'alto con strade ad imbuto che congestionano il traffico e ciclabili pericolose». La pista, in sede promiscua, è pericolosa per i ciclisti stessi, che spesso trovando la corsia invasa dalle auto in doppia fila, rischiano di venire travolti nel sorpasso.

«In via Alserio la situazione è ara peggiore tanto che come municipio - racconta il presidente Raffaele Todaro - avevamo chiesto di spostare la corsia sull'ampio marciapiede per evitare traffico e smog, e proteggere gli utenti. Inutile dire che la delibera è stata ignorata come le 117 segnalazioni sulla mobilità inviate all'assessorato». Scenario simile in via Garigliano, dove la ciclabile che porta ad Affori, è inutilizzata.

Paradossalmente «la richiesta di integrare i tratti di pista esistenti in viale Testi e alla Bicocca non sono state prese in considerazione quando la pista verrebbe sfruttata dagli studenti, così la richiesta di rastrelliere al capolinea M3 di Comasina, diventata un hub di interscambio» conclude Todaro.

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