Via alla parata di ministri per salvare Sala (e Renzi)

Si vota per le amministrative ma sarà un referendum anche sul governo Dalla Madia a Gentiloni, passerella col candidato Pd ora in svantaggio

Chiara Campo

«E adesso anche il partito Democratico deve fare la propria parte». Matteo Renzi due sere fa all'Acli di via Conte Rosso accanto a Beppe Sala ha parlato ai militanti ma la missione era rivolto anche ai big, renziani o della minoranza dem. Qualche ora prima il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi aveva scaldato la squadra azzurra con un messaggio chiaro: «Se vince il nostro candidato Stefano Parisi, mandiamo l'avviso di sfratto a Renzi». Il premier prova a slegare il voto delle amministrative ad un referendum pro o contro il governo ma è quasi utopia. E Sala a tre mesi dalla discesa in campo di Parisi non solo ha perso il vantaggio netto conquistato con i sei mesi Expo ma secondo gli ultimi sondaggi è già costretto a rincorrere. Per evitare lo «sfratto» il Pd deve muovere le artiglierie pesanti ora, non dopo la metà di maggio come pronosticava qualche settimana fa l'ex commissario mostrandosi fin troppo ottimista. Ieri in soccorso a Sala sono arrivati il ministro alla Giustizia Andrea Orlando, per un incontro su «Milano città delle professioni» a cui ha partecipato anche il segretario milanese Pietro Bussolati, e il ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina per partecipare alla Cascina Cuccagna al dibattito su «Milano capitale di una nuova economica» con relatori Milly Moratti (in lista con i Democratici) e il presidente onorario di Legambiente Ermete Realacci. Milano è anche «capitale dei talenti», tema della terza vetrina elettorale per Sala, ieri sera con il sottosegretario Ivan Scalfarotto. Governo «in trasferta» anche oggi. La ministra della Pubblica Amministrazione Marianna Madia dopo un impegno istituzionale, la firma di un protocollo tra Roma e la Città Matropolitana presieduta ancora per poco da Giuliano Pisapia, farà passerella con Sala al Consiglio di Zona 1, per parlare di «Milano capitale di una amministrazione semplice e trasparente». A mettere insieme i titoli delle iniziative, viene da domandarsi se il Pd consideri ancora Roma la capitale. Scherzi a parte, gli spot del governo proseguono alla Terrazza della Triennale, con il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni che discute di «Il mondo a Milano, Milano nel mondo». Renzi ha scelto per ora un appuntamento serale e defilato (della serie ci sono e non ci sono in questa campagna in salita) ma tornerà per un evento a tre con Sala e Pisapia. E ha rivolto un appello ai suoi: «Il Pd per un mese dovrebbe prendersi la moratoria dell'insulto interno». Sottotitolo per la minoranza: ci giochiamo tutti la poltrona. Era sparita dopo le frizioni post-primarie, ma ad ascoltare il segretario l'altra sera c'era anche la vicesindaco Francesca Balzani, oggi sarà con Gad Lerner e la segretaria di Sel Anita Pirovano ad un dibattito in piazza Duomo. L'ex sfidante di Sala inizia a fare la propria parte.

E per rialzare i sondaggi si punta molto sul revival del 2015: l'assessore al Commercio Franco D'Alfonso, candidato nella lista civica di Sala, ha lanciato ieri «After Expo», due giorni di eventi, dj set e letture sabato e domenica prossima a un anno di distanza dall'Esposizione.

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