«Quel parcheggio indegno di una giunta di sinistra»

Il consigliere Pd e fondatore di Legambiente boccia il futuro cantiere di via Borgogna: «È un'assurdità, si dovevano ascoltare i cittadini»

Mimmo Di Marzio«Un parcheggio del genere in pieno centro storico è un'assurdità, io non lo avrei mai fatto». A parlare è Carlo Monguzzi, consigliere comunale in quota PD, già presidente del Gruppo Verde della Regione Lombardia e tra i fondatori di Legambiente.Il 27 gennaio arriveranno le ruspe in via Borgogna per realizzare un maxi-autosilo in un momento storico in cui si cerca di limitare al massimo l'accesso delle auto in centro. Lei che ha sostenuto la Giunta Pisapia come spiega questo controsenso?«Francamente non riesco a spiegarmelo, ma posso fare delle ipotesi. Chi governa spesso deve fare i conti con dei diritti acquisiti e per revocare degli appalti bisogna pagare delle penali. Però...».Però?«La realtà è che per molti altri progetti, improponibili come questo di via Borgogna, la revoca c'è stata eccome. Come nel caso di piazzale Lavater. Perchè invece questo lo si è fatto passare?»Me lo dica lei, perchè?«La Giunta avrà pensato che sacrificare il centro fosse un male minore rispetto ad altri quartieri».Ma è follia, parliamo anche di un'area archeologica. «La prima follia è che questo parcheggio è assolutamente inutile, oltre che dannoso per gli abitanti; lo sappiamo tutti che gli autosilos del centro sono mezzi vuoti. Per quanto riguarda i resti romani, mi sono sempre battuto per tutelare al massimo i beni artistici e archeologici della città». La Soprintendenza, però, ha dato via libera.«Le logiche della Soprintendenza per me sono sempre state un grande mistero...».La Giunta getta tutta la colpa su Albertini e sul suo piano-parcheggi «scellerato».«Parliamo di tanto tempo fa. Furono fatti degli errori ma non è che Albertini fosse un criminale, si basava su un principio che a quell'epoca poteva anche avere un senso: la città è ingolfata dal traffico e per togliere auto dalle strade dobbiamo costruire più parcheggi sotterranei. Ma ormai da anni, soprattutto dopo l'introduzione dell'Area C, si persegue una strategia totalmente opposta, ovvero: disincentiviamo l'uso dell'auto in città». E invece torniamo indietro con le lancette della storia. Oltretutto i residenti erano totalmente ignari...«Questa è la colpa più grave soprattutto per una giunta di sinistra. Le grandi opere si devono prima discutere con i cittadini, i Consigli di Zona esistono apposta. Il sindaco o l'assessore avrebbero avuto il dovere di convocare gli abitanti di San Babila, chessò al Teatro Nuovo, e dire: abbiamo un problema, c'è il diritto acquisito di un costruttore e non abbiamo i soldi per pagare le penali, che si fa? Prima si ascoltano i cittadini e poi si prendono decisioni, specie su questioni pesanti».Che cosa si sarebbe potuto fare per impedire questo scempio?«La prima cosa da fare sarebbe stato provare a trattare con i costruttori e, se non c'era alcun modo di risarcirli, cercare una compensazione alla luce del sole. Caro costruttore, non ti posso far fare questa cosa e te ne concedo una meno dannosa...».E se la compensazione fosse invece proprio via Borgogna? I quartiere dei ricchi, delle banche...«Ma non è che se un cittadino è benestante va penalizzato, non scherziamo. I bambini in carrozzina ci sono in tutte le famiglie...».Come se non bastasse, il cantiere partirà assieme a quello della linea 4 della metropolitana. Il Comune ha detto che l'ha fatto apposta per evitare di intervenire due volte nella stessa area...«Ma è roba da matti.

I lavori per la linea 4 stanno sconvolgendo la città, però sono un male necessario. Ma allora, a maggior ragione, meno altro caos si aggiunge meglio è. Sarebbe come dire ai cittadini di andarsi a fare una sauna in una giornata di piena estate a 40 gradi...».

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