Parco in balia dei pusher E «vietato» ai residenti

Il Testori rimane sempre terra di degrado e di spaccio Non va meglio con la cancellata montata dal Comune

Michelangelo Bonessa

Sette anni di guai. E per il Parco Testori non è ancora tempo di quiete. Il tempo speso e i soldi non sono serviti a migliorare molto la situazione. Le segnalazioni si susseguono: degrado, spaccio e giri loschi sono stati la norma per anni. Poi l'ex assessore alla Sicurezza Marco Granelli ha deciso di stanziare 331mila euro per una cancellata intorno all'area verde. Il modello era il Parco Sempione: chiuso la notte per eliminare la distesa di siringhe di cui erano coperti i prati. E funzionò. Nel Municipio 8 però non è andata così bene. Almeno a sentire i residenti. Un mese fa, quando è stata alzato il muro di ferro, qualcuno ha tirato un sospiro di sollievo, ma sembra che sia stato prematuro. I bivacchi proseguono, così come le preoccupazioni di chi vive in zona.

«Sono qui, dopo una giornata di lavoro, che porto i cani al parco in mezzo a centinaia di filippini che vendono in nero, spacciano, mi deridono mentre montano tavoli, qui mi sento io straniero - si sfoga uno di loro - è una bestemmia che le forze dell'ordine facciano piazza pulita due volte alla settimana? A quanto pare sì, io devo rinunciare a scendere da casa dopo le 8 perché la soluzione è: recintiamo». Alcuni dicono che è meglio questo della situazione di prima, ma che non è unica e non riguarda solo gli stranieri: «Ci lamentiamo degli extracomunitari - nota Roberto Vincenti - poi i ragazzi italiani entrano nel parco con i motorini e i pitbull senza guinzaglio». Il Testori, inaugurato alla fine degli anni 60, non sembra dunque avere pace. Il limite fisico imposto contro chi abusava del verde pubblico si è rivoltato contro gli stessi residenti: portare fuori il cane resta un problema. Soprattutto di orari. Proprio per dissuadere gli stranieri da improvvisare feste a base di grigliate, alcol e droga è stato fissato un orario di apertura più stretto che negli altri parchi. Dalle 8 alle 20, contro una chiusura che di solito è alle 22. Per l'autunno invece la norma dovrebbe riallinearsi con quelle che regolano l'accesso all'area verde.

Intanto per chi finisce tardi di lavorare diventa molto difficile raggiungere in tempo l'area interna. Resta quella esterna per i «fido» del quartiere. Ci sono due problemi però: il primo riguarda gli spazi che in questo modo non sono più sufficienti perché i padroni di cani la affollano. Il secondo è la cancellata stessa: «Questa sarebbe la nuova area cani, questi paletti mi sembrano decisamente pericolosi - interviene Patrizia Robecchi - li rimuoveranno? Invece di risolvere problemi ne creano di nuovi». Diversi residenti si lamentano soprattutto perché i paletti di sostegno sono stati messi all'interno del muro di ferro. E qualcuno ha contattato il presidente del Municipio 8 Simone Zambelli. Che ha a sua volta contattato la ditta responsabile dell'intervento e per questo fine settimana è attesa una risposta.

Intanto i 331mila euro, che secondo le notizie ufficiali sono arrivati dai fondi per la Coesione sociale, non sembrano essere una spesa andata a buon fine. I residenti possono usare meno il parco, mentre chi ne abusa è ancora lì. I sette anni di guai del Testori non sembrano ancora alla fine.

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