Alberto Giannoni
Ricucire piazza Cadorna. Stefano Parisi vuole rifare uno spazio simbolo di Milano. E vuole farlo secondo «una logica nuova», perché «per come è strutturata è un luogo criminogeno». Il candidato del centrodestra, intervistato alla Società Arti e mestieri, in un incontro promosso da Associazione interessi metropolitani, ha spiegato che «per come si presenta, con la tettoia, le panchine», la piazza «è stata realizzata in una logica vecchia che è sbagliata», insomma «criminogena». «Oggi ci sono filoni di pensiero per un arredo urbano che permette di prevenire - ha spiegato - bisogna ripensare le nostre piazze in modo diverso». Ed è stata l'occasione per parlare anche di ambiente: a Milano serve «un grande investimento ambientale: per le automobili - ha spiegato - c'è un trend che va verso un impatto ambientale a zero, sulle caldaie invece serve un grande programma di investimenti che porti da qui a 10 anni a target chiari». Questo attraverso «incentivi fiscali e volumetrici per spingere i proprietari di case a fare questi investimenti. Questa è una cosa da fare in via urgente, e porterà sviluppo». E porterà «a ripensare il decoro urbano in modo nuovo, dando gli omogeneità, perché oggi non è all'altezza della sua storia». Ma Parisi ieri - grazie a un incontro organizzato in via Santa Marta dall'associazione per l'ebraismo progressivo «Lev Chadash» - è tornato anche a parlare del rapporto fra la città e le comunità religiose, questione calda come non mai in questa campagna elettorale. E ha confermato le sue linee guida sul tema dei luoghi di culto: diritto di pregare per tutti sì, ma non senza garanzie e sicurezza: «L'esercizio del culto è da svolgere in totale sicurezza» ha avvertito, indicando due condizioni chiare: un albo degli imam e sermoni in italiano. Per Parisi il buonismo è un problema: «Le paure le alimenta l'ipocrisia - ha chiarito - non la Lega. I problemi esistono e dobbiamo dare risposte». Anche per questo ha chiesto alla Chiesa e alle comunità religiose di non nutrire «pregiudizi nei confronti della compagine politica che mi sostiene». Insomma, bene il dialogo, ma sui valori (libertà, laicità e rispetto delle persone) non si transige in nessun caso: «Queste cose vanno chiarite - ha scandito - in uno Stato laico sono fondanti e penso che non possano esserci comunità in cui questi principi sono in tutto o in parte sospesi». Il candidato dei 5 Stelle Gianluca Corrado ha proposto la sua idea sul culto: l'alternativa possibile fra una moschea «grande» e piccoli luoghi di culto nei quartieri, immaginando una consultazione fra i cittadini per scegliere l'area in cui collocarli.
Assente il candidato del Pd Beppe Sala, è intervenuta una rappresentante della sua lista, Laura Agnoletto, e ha sancito il fallimento del bando comunale sui luoghi di culto: «Non è andato a buon fine?». C'è l'opportunità che da un fallimento possa nascere «qualcosa di positivo» ha detto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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