Il Pd chiede ai sindacati di congelare lo sciopero

Appello: venerdì non lasciate Milano a piedi E la sinistra vuole un giorno senz'auto al mese

Chiara Campo

Il vento ha spazzato via lo smog ma non (ancora) i divieti. Lunedì le polveri sottili sono state ben sotto i livelli limite di 50 microgrammi al metro cubo, a Milano addirittura sono stati rilevati appena 10 microgrammi. L'Arpa prevede che le concentrazioni torneranno a salire già da oggi, ma se almeno nelle ultime 24 ore i livelli saranno rientrati nella norme per il secondo giorno consecutivo, la Regione - e quindi il Comune - potrebbero far rientrare i divieti antismog già a partire da domani. Il responso in giornata quando arriveranno gli ultimi dati dalle centraline. Intanto, per venerdì la Confederazione unitaria di base ha proclamato uno sciopero nazionale di 24 ore per i mezzi di trasporto, a Milano il servizio Atm è a rischio dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 alla fine del servizio per i mezzi di superficie e solo nella fascia pomeridiana (dalle 18) per la metropolitana. E da sinistra ieri è partito un appello ai sindacati a congelare lo stop, causa smog. «Ho massimo rispetto per i Cub e per le loro battaglie - ha premesso il consigliere Pd Carlo Monguzzi - ma spero proprio che possano rinviare lo sciopero. Siamo in piena emergenza smog e privare i cittadini di una valida alternativa come i mezzi pubblici li costringerebbe a usare l'auto, aggravando ancora l'inquinamento».

Per affrontare l'emergenza smog secondo il sindaco «Milano deve rivedere i suoi tempi e rallentare, puntando sulla sostenibilità». Secondo Beppe Sala non si tratta di aumentare i divieti, ma ad esempio di «togliere spazio alle auto: eliminare i parcheggi di superficie in centro per disincentivare l'uso delle vetture. Ma anche il progetto della riapertura dei Navigli va in questa direzione. E per me gli esercizi aperti 24 ore su 24 sono un errore». Milano con altre 11 città del mondo ha poi firmato un protocollo in cui si impegna ad acquistare dal 2025 solo mezzi pubblici elettrici. La sinistra radicale torna però alla carica con le domeniche a piedi. «Accanto al più che condivisibile elogio della lentezza fatto dal sindaco - commenta la portavoce di Sinistra x Milano Elena Comelli - serve con urgenza anche un'accelerata perchè l'emergenza è ora e non possiamo aspettare il 2025 per ricominciare a respirare. Chiediamo di bloccare il traffico il prossimo 1 novembre, a prescindere dai livelli del Pm10, e di promuovere una giornata senz'auto almeno una volta al mese».

Allarga le braccia il capogruppo Fdi in Regione Riccardo De Corato: «Sala è alla canna del gas, la sua ricetta contro lo smog è rallentare, forse vorrebbe mandarli in letargo i milanesi tutto l'inverno. La sua politica dei divieti, degli aumenti, delle multe, dei ticket ha riempito le casse del Comune ma non ha prodotto risultati anti smog». E contesta anche la politica delle domeniche a piedi: «Non servono a nulla.

Occorrono invece interventi strutturali e un commissario per il bacino padano che programmi le misure».

É confermato infine, anche dopo il presidio con le «croci anti-Uber» e l'incontro col prefetto Luciana Lamorgese, lo sciopero proclamato dai tassisti per il prossimo 21 novembre.

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