di Riccardo De Corato*
Dove sono finiti tutti gli ambientalisti del centrosinistra? Quelli pronti a fare esposti per un filo d'erba tagliato e ora muti come pesci quando il Pd dice che vuole tenere la sua festa ai Giardini Montanelli. Quelli che si incatenano, che fanno girotondi, che spediscono denunce e protestano in piazza. Non dicono niente? In un parco che risale al Settecento, sotto vincolo paesaggistico e monumentale, verranno messi palchi, cucine e griglie e la gente si metterà sui prati a mangiare, dormire e fumare. Gli stand graveranno sul terreno e sarà impossibile controllare come le persone tratteranno piante e aiuole. Idem per gli animali, immagino che uccelli e papere non stiano bene tra alti decibel, illuminazione costante e rumore continuo. Poi però nel regolamento del verde del Comune c'era anche la multa se schiacciavi una zanzara o davi da mangiare alle paperelle.
A eccezione di Carlo Monguzzi, a cui va dato atto di essersi dichiarato in disaccordo, tutti gli altri ecologisti non fanno un fiato. Dov'è Milly Moratti, appassionata di esposti quando governava il centrodestra? Dov'è l'assessore Pierfrancesco Maran che vorrebbe mettere al rogo le auto per aiutare l'ambiente? Dove sono Marco Cappato, Edoardo Croci e i promotori dei referendum sull'ambiente che da anni stanno sulle barricate? Dove sono Basilio Rizzo, Maurizio Baruffi, Enrico Fedrighini e tutti gli altri ambientalisti del centrosinistra? Inutile anche citare la fidejussione, perché quello che può essere rovinato non è quantificabile in denaro. Può essere quantificato un danno a Palazzo Dugnani, alla fontana, alle serre, al Planetario? Può essere quantificato un danno ambientale su un giardino che ha 250 anni? Gli ambientalisti dovrebbero insegnarmi che no, non si può. Eppure bocche cucite. Se la giunta Moratti avesse approvato la festa del Pdl ai Giardini di Porta Venezia, gli ambientalisti l'avrebbero appesa alla statua di Montanelli. Ormai l'arroganza del Pd è arrivata a livelli incompatibili con la città. Prima l'assemblea nazionale di Pd a Expo, luogo che dovrebbe ospitare eventi connessi alla tematica del cibo e soprattutto «per tutti», non per un singolo partito.
Adesso la Festa dell'Unità (nazionale oltretutto, quindi molto più grande) ai Giardini di Porta Venezia. Non hanno ancora preso possesso del Duomo, forse lì il vescovo li fermerà, ma attenzione al Castello. Prima o poi ci metteranno la loro sede.vice presidente del consiglio comunale (FdI–A n)
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