Il Pd sta perdendo pezzi Trattativa Sala-Pisapia

Dopo le primarie l'ex commissario Expo chiede al sindaco di fare da garante La coalizione traballa tra tentazioni arancioni e voglia di Sel di «strappare»

Antonio RuzzoDifficile in questi giorni a sinistra distinguere i colori. Tra rossi sbiaditi che fanno di tutto per sembrare rossi convinti, tra rossi convinti che non riescono a vedere rosso dove rosso non c'è e tra rossi «doc» a cui il verdetto delle primarie ha fatto tornare nostalgie arancioni. É un frullatore arcobaleno, un via vai di sensazioni e di tentazioni. Così ci sono almeno un paio di modi per leggere l'incontro di un'ora, per spiegarsi e per promettere, che ieri è andato in onda tra il sindaco uscente di Milano Giuliano Pisapia e quello che vorrebbe tanto essere entrante Giuseppe Sala. La prima è quella ufficiale, dettata ai taccuini e che dice ciò che ci si aspetta e ciò che si deve dire: «Ora dobbiamo puntare su una coalizione ampia e plurale- ha spiegato il sindaco- e proseguire l'esperienza di governo degli ultimi anni. Con Beppe Sala abbiamo avuto un incontro molto cordiale in vista dei prossimi appuntamenti politici che attendono la coalizione di centrosinistra a Milano nel percorso verso le elezioni del prossimo giugno. L'obiettivo comune è quello di proseguire l' esperienza della coalizione che ha portato la città a fare passi avanti riconosciuti a livello nazionale e internazionale». L'altra è quella su cui si gioca la partita vera che è una trattativa Sala-Pisapia affinchè si rispetti il risultato uscito dalle urne delle primarie. Che non è del tutto scontato. Sala chiede che vadano rispettati i patti e vuole soprattutto che Pisapia se ne faccia garante. Perchè fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio: «L'Incontro con Giuliano è stato molto, molto, molto positivo- ha detto ieri a margine di un incontro con i volontari che lo hanno aiutato nella sua campagna- Si sta confermando quello che Giuliano ha sempre detto: primarie combattute e dal giorno dopo tutti assieme. Francesca credo sia già partita e con Pier ci siamo sentiti e mi pare sia ultra allineato. Non avevo dubbi ma mi fa piacere». L'ex commissario di Expo la partita e la credibilità con il popolo della sinistra se la gioca tutta sulla «continuità». Lo dice e lo ripete. Lo ha detto e ripetuto dopo aver vinto le primarie. Lo dirà e lo ripeterà in ogni occasione fino a quando si andrà alle urne: «Sono certo - ha aggiunto - che diranno che Sala non tiene insieme tutta la sinistra. Vedremo, io sono convinto che lo faremo attraverso il programma. Sono convinto che sarà tutta con noi. La mia è un'esperienza in continuità con quella di Pisapia. Quanto è stato fatto cinque anni fa credo sia importante. Si è costruito un momento di aggregazione su cui voglio proseguire». Più o meno dovrebbe essere così. E più o meno lo assicura anche Giuliano Pisapia.

Questa dovrebbe essere la versione ufficiale, anche se la coalizione traballa e non pare per nulla blindata tra nostalgie arancioni e voglie di Sel di pensare ad una lista da affidare al vicesindaco Balzani: «E' assolutamente necessario puntare su di una coalizione ampia e plurale che sostenga unitariamente il candidato scelto domenica dagli elettori- ha spiegato il sindaco- Il mio ruolo sarà naturalmente quello di accompagnare e sostenere con convinzione questo percorso per impedire che la città ritorni a un passato già bocciato dai milanesi».

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