Il Pdl propone Albertini alla Lega Altrimenti ticket per le primarie

Il Pdl propone Albertini alla Lega Altrimenti ticket per le primarie

Oscar Giannino e il suo movimento «Fermare il declino», ritirano l'appoggio a Gabriele Albertini, annunciando la presentazione di una propria lista. Albertini chiede a Giannino di ripensarci. «Italia futura» e Luca Cordero di Montezemolo dicono di non aver ancora deciso se appoggiare Albertini o il candidato del centrosinistra che quasi certamente sarà Umberto Ambrosoli. Un bel problema perché, secondo lo stesso Albertini, almeno l'80 per cento dei posti in lista sarebbero stati assegnati proprio agli uomini di Giannino e Montezemolo. Ieri pomeriggio, dopo la domenica di incontri ad Arcore con Silvio Berlusconi, gran vertice nella sede del Pdl in viale Monza con tutti i colonnelli impegnati a far quadrare alleanze e candidature. La Lega che con Matteo Salvini mostra i muscoli e dice che lei il candidato forte ce l'ha già, ed è il segretario federale Roberto Maroni.
Ieri giornata di grandi manovre in un centrodestra che cerca un assetto. E la prima chiarissima indicazione uscita dalla riunione dei vertici è in linea con quanto chiesto dallo stesso Berlusconi. «Il primo obiettivo - ha spiegato il coordinatore Mario Mantovani - è di trovare la strada concreta per l'unità di tutto il centrodestra nazionale e lombardo, aperto a forze nuove e civiche per proseguire nell'opera del buon governo». Patto con la Lega da ricomporre, dunque, e diplomazie al lavoro per trovare l'intesa su un unico nome. «Noi siamo sempre stati pronti al dialogo - ha risposto ieri Maroni-, ma non si può aspettare Natale per decidere». Un primo tentativo sarà fatto dal Pdl proponendo al Carroccio Albertini e cercando di evitare le primarie. «Sarebbe riduttivo - ha detto ieri Mantovani riferendo il parere di tutti i big lombardi - dover cedere la guida della terza regione del Nord» all'alleato a cui sono già stati concessi i presidenti di Veneto e Piemonte. E l'ipotesi è di «proporre, magari già in settimana un tavolo con la Lega per trovare una sintesi su una figura indicata dal Pdl o vicina al Pdl». Il perfetto identikit di Albertini. A cui la Lega acconsentirà, ma solo a patto che partecipi alle primarie contro Maroni. Proposta che Mantovani farà ad Albertini che però già ieri ha ribadito la sua contrarietà. Dando un giudizio «positivo» sulla riunione del direttivo regionale del Pdl che intende proporre «una figura del Pdl o vicina al Pdl». «Questo - ha sottolineato l'ex sindaco - eviterebbe quelle primarie di coalizione cui in ogni caso non potrei inserirmi, per rispetto della società civile che mi ha invitato a farmi avanti».
Un dialogo che resta tra sordi. E allora l'ipotesi più probabile è quella di un terzo uomo. Si riproverà con una candidatura di prestigio come quella dell'ex ministro Giulio Tremonti. Che, però, ha già declinato una prima proposta di maroni. L'alternativa saranno allora primarie di coalizione con un nome in corsa per partito e il patto di un ticket elettorale con il vincitore candidato presidente e l'altro vice. In campo allora scenderebbero Maroni e per il Pdl uno tra Mantovani o il presidente della Provincia Guido Podestà.
Con il governatore Roberto Formigoni che preme ancora per la scelta Albertini da imporre alla Lega, l'ala laica di Mariastella Gelmini e Paolo Romani ora più orientata verso le primarie di coalizione, mentre Ignazio La Russa è più aperto alla trattativa. E in viale Monza si fa già di conto. Con sondaggi che vedrebbero il Pdl unito alla Destra di Francesco Storace e magari altre liste minori non lontano dal 20 per cento.

Da aggiungere ai voti della Lega data in grande ripresa soprattutto in Lombardia. «La vittoria è possibile - assicura un dirigente piuttosto ottimista - Grillo porterà via molti voti alla sinistra e con un buon candidato che aggiunga qualche punto percentuale, il centrodestra può farcela ancora».

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