Palazzo Marino come Hyde Park. A Londra vicino a Marble Arch c'è lo speakers'corner, «l'angolo degli oratori», un luogo dove la domenica mattina per tradizione una persona può tenere discorsi e dibattiti su qualsiasi argomento. Solo per un giorno, e con un tema fisso - le stangate di Pisapia e le conseguenze nella vita di cittadino, commerciante, pendolare - il Pdl sta organizzando un «No tax-day». Si terrà tra un paio di settimane, quando approderà in aula il dibattito sul Bilancio 2013, e sarà «un evento anche scenografico, una lunga maratona oratoria - spiega il coordinatore cittadino del Pdl Giulio Gallera - in cui volta per volta al microfono i consiglieri comunali e di zona del centrodestra illustreranno le imposte introdotte o aumentate da Pisapia, ormai ribattezzato mister miliardo visto che nel 2013 incasserà un miliardo di euro in più rispetto al 2010 quando governava Letizia Moratti». Proprio ieri l'ex sindaco è tornato in Consiglio con i figli, il marito Gianmarco e la mamma Paola per la commemorazione del papà ex partigiano, Paolo Brichetto Arnaboldi, scomparso ad agosto.
Dall'Imu, alla Tares, all'Irpef, il rincaro di biglietti e abbonamenti Atm, Area C. «Il microfono in piazza Scala - continua Gallera - sarà a disposizione dei cittadini, al di là delle appartenenze politiche a venire in piazza a raccontare le loro difficoltà». Ieri Pisapia ha ribadito che l'aumento Imu prima casa allo 0,575% e il calo dell'esenzione Irpef da 33.500 a 15mila messi in Bilancio sono stati necessari per evitare il default ma «ogni miglioramento della manovra in consiglio sarà fatto tenendo conto delle fasce più deboli». Ma il capogruppo di Fdi Riccardo De Corato contesta «la bugia del rischio fallimento, il taglio delle risorse da Roma rispetto a due anni fa è pari a 494 milioni mentre le entrate tributarie sono salite di 869 milioni, perché mai il Comune dovrebbe rischiare di fallire?».
Se il Pdl è pronto a scendere in piazza con il «No tax day» e annuncia una campagna di manifesti e volantini che durerà fino a fine mese (ieri anche la Lega ha iniziato a raccogliere firme contro la manovra 2013 alla stazione Mm Duomo), i sindacati sono divisi. Più agguerrite Cisl e Uil. Per il segretario milanese Cisl Danilo Galvagni «servirà un momento di ribellione, e alle sigle dovrebbero unirsi le imprese, perchè se l'ente pubblico non fa investimenti blocca il rilancio dell'economia». Quello della Uil, Walter Galbusera, concorda: «Uno sciopero sarebbe controproducente vista la crisi, ma almeno un'iniziativa andrà fatta prima che sia troppo tardi, per ribadire che la manovra così non va, se sarà una manifestazione davanti a Palazzo Marino o altro lo decideremo. Intanto abbiamo chiesto ai partiti un incontro per ribadire la nostra linea».
Frena Graziano Gorla della Cgil, «dobbiamo aspettare che l'aula inizi a discutere: hanno promesso modifiche. Teniamo conto che tra tagli e cancellazione Imu questa giunta è in difficoltà come negli altri Comuni d'Italia».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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