Permuta del Leoncavallo La battaglia è in Comune

Il centrodestra prepara gli emendamenti alla delibera sull'ex cartiera Forza Italia: «Valutazione dubbia». FdI: «Una vergogna urbanistica»

Se il sopralluogo al Leoncavallo delle commissioni Urbanistica e Affari sociali è filato tutto sommato liscio, così non sarà quando la delibera urbanistica approderà in consiglio comunale. L'opposizione, infatti, è già sul piede di guerra, tanto che la Lega ha già annunciato di aver pronti gli emendamenti: «Prima ancora di iniziare la discussione della delibera in consiglio, vogliamo anticipare che il primo degli emendamenti che presenteremo conterrà la clausola che l'immobile di via Watteau dovrà essere consegnato al Comune completamente libero da cose e da persone, pena la nullità della permuta stessa».

La delibera in questione prevede che i Cabassi cedano la proprietà dell'ex cartiera di via Watteau - occupata abusivamente dal '94 dai leoncavallini - al Comune, che lo scambierà con l'ex scuola di via Zama e la palazzina di via Trivulzio. Uno scambio giudicato incongruo dell'opposizione. «Una vergogna urbanistica» la definisce de Corato: «Il Comune ci dipinge Cabassi come un filantropo, quando è un immobiliarista che fa i suoi interessi e, come se la palazzina centrale di via Trivulzio fosse un catorcio. Ma il Comune non potrà trarre alcun profitto dal Leoncavallo». Anche il presidente del consiglio Basilio Rizzo della sinistra radicale ha avanzato delle perplessità, anche per l'assenza di un bando per l'affidamento dello stabile. «Un grande business fuorilegge, ecco che cos'è il Leoncavallo, che oggi per la prima volta dal 1974 ha fatto entrare alcuni amministratori di centrodestra - ha aggiunto De Corato, secondo il quale la giornata è stata la “capitolazione dei duri e puri che mai hanno fatto entrare neanche le forze dell'ordine”- ma la contropartita è una vergogna per la città».

«Mi chiedo innanzitutto se la permuta è equa. Nella valutazione dell'immobile di via Watteau si è tenuto conto del fatto che è occupato dal 1994? Dopo l'acquisizione e prima del bando l'immobile verrà svuotato? - riflette Pietro Tatarella, capogruppo di Forza Italia -. Oggi il Leonka è un'attività di somministrazione con il vantaggio di non fare scontrini, non pagare tasse, non rispettare qualsiasi tipo di normativa. Sono contrario perché sto dalla parte di tutti quegli imprenditori che rispettano la legge».

«Non è stato facile vedere entrare lì molti di quelli che per vent'anni hanno odiato i luoghi come il Leoncavallo - ha ribattuto Luca Gibillini (Sel).

- È stato però importante riuscire a mostrare alla città quella risorsa, con la sua libreria, i suoi corsi gratuiti, i suoi letti per senzatetto, la sua mensa “popolare“. De Corato e la Lega là dentro si sono arresi, non possono più ignorare quello spazio».

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