Il piano di Ferrovie Nord: stazioni-hub e nuovi treni

Sarà presentato in primavera il piano industriale di Ferrovie Nord Milano, la holding, di cui è azionista di maggioranza la Regione Lombardia, che insieme alla controllata Trenord è il secondo operatore ferroviario italiano. Ieri il presidente Andrea Gibelli, nominato a maggio ma di fatto alla sua prima uscita ufficiale, ha anticipato alcune linee sulle quali il vertice sta lavorando per disegnare il sistema lombardo dei trasporti con una visione di lungo termine.Un tema-chiave del piano, anticipato da Gibelli, è un diverso ruolo delle stazioni, in un quadro di mobilità integrata che vedrà cadere la competizione ferro-gomma, dove anzi la gomma sarà al servizio del ferro. Il concetto è abbastanza semplice: le stazioni diventeranno dei «mini-hub», cioè dei centri di interscambio dove arrivare e da dove ripartire in maniera sempre più efficiente. Il sistema lombardo si articola in 130 stazioni di Fnm e oltre 300 di Rfi (gruppo Fs): ma - ha ricordato Gibelli - «nel 79% dei Comuni la stazione è situata in un raggio di 5 chilometri», e va studiata un'integrazione dei luoghi diversa dal passato. I dati europei dicono che dove c'è un servizio di trasporto dedicato per l'arrivo in stazione, l'auto privata viene lasciata a casa; e che quando l'offerta di trasporto è adeguata, cresce la domanda.La stazione del futuro sarà un centro di servizi complementari al viaggio, per soddisfare anche le esigenze dei passeggeri diverse dal trasporto (spesa, lavanderia, ecc.) diventando un momento di transito all'interno di un viaggio fatto anche di un «prima» e di un «dopo», comprendendo anche i segmenti da e per i luoghi di residenza. Gli strumenti a disposizione della mobilità in questi anni si sono ampiamente evoluti, e gomma e ferro sono destinati a una collaborazione sempre più stretta. Gibelli ha parlato di «capillarizzazione» della gomma verso i territori non adeguatamente serviti, grazie soprattutto al car sharing.Il piano di FNM conterrà stanziamenti di «centinaia di milioni» per l'acquisto di nuovi treni per i quali però - ha sottolineato ancora il presidente - «non c'è un mercato di pronta cosegna», sottintendendo che i tempi saranno cadenzati in un arco medio-lungo. Anche sui contorni geografici del piano c'è un nuovo approccio, che oltrepasserà i confini stretti della Lombardia, «perché la città metropolitana si estende anche a Novara, Piacenza, Parma, Reggio, Cremona, Mantova» grazie proprio alle reti e ai servizi ferroviari.Cinzia Farisè, amministratore delegato di Trenord (la società del trasporto passeggeri) ha sottolineato quanto l'esperienza di Expo abbia alimentato una nuova cultura della mobilità.

I 380 treni al giorno hanno trasportato in tutto 8,1 milioni di persone, con un risparmio di 5 milioni di viaggi in auto, calcolati, in media, di 30 chilometri ciascuno. Ciò equivale a un risparmio ambientale di 570 mila tonnellate di anidride carbonica, e a un risparmio in denaro, per gli utenti, stimabile in una cifra non inferiore ai 25 milioni di euro.

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