Sabrina CottoneLa Lombardia al Family day con il gonfalone, o almeno la sua maggioranza. Domani tutti i capigruppo dei partiti che sostengono la giunta Maroni parteciperanno alla conferenza stampa per presentare l'iniziativa con cui la Regione sostiene la manifestazione di piazza del 30 gennaio a Roma, che ha l'obiettivo di fermare il ddl Cirinnà, ovvero la sostanziale equiparazione tra unioni civili e matrimonio, oltre alla stepchild adoption, l'adozione del figlio del coniuge che apre la strada a pratiche come l'utero in affitto. All'appuntamento sarà presente Massimo Gandolfini, portavoce del comitato «Difendiamo i Nostri Figli», promotore dell'appuntamento romano che è stato trasformato da corteo in manifestazione proprio a causa del gran numero di adesioni. Con un nuovo luogo ad accogliere i partecipanti: il Circo Massimo. «Vieni in piazza a scrivere la storia» recita uno degli inviti. Nel giugno scorso, nonostante una certa freddezza generale, erano scese in piazza circa un milione di persone. Adesso Gandolfini rileva che il clima è cambiato: «Intorno a noi c'è un sostegno molto maggiore, sia a livello di opinione pubblica che da parte delle associazioni laicali cattoliche, oltre che di molti vescovi. Ma la manifestazione la facciamo perché ce l'ha chiesta la gente, molto emozionata per quel che sta accadendo».L'opposizione al ddl Cirinnà, che sta spaccando anche la sinistra, è dettata oltre che dalla difesa dei diritti dei bambini, anche da ragioni economiche e di priorità. «Questo provvedimento, che prevede le pensioni di reversibilità per chi sottoscrive un'unione civile, costerà fino a 300 milioni, secondo stime realizzate proiettando l'incremento delle unioni civili fino al 2026 sulla base di ciò che è accaduto in Germania con una legge analoga. Il ministero dell'Economia aveva già stimato un costo di 30 milioni solo su base biennale. Oltre tutto, questa legge si presta a truffe e inganni difficilmente da controllare» dice Gandolfini. Ma soprattutto il ddl Cirinna è criticato perché stabilisce priorità che il Comitato contesta radicalmente. «In Italia un milione e quattrocentomila famiglie, non persone ma famiglie, vivono sotto la soglia di povertà. Sarebbe bene destinare i fondi a questi indigenti invece che allocarli in progetti di legge non condivisi dalla gente, scritti per volontà di lobby ideologiche e non per volontà popolare».Difficile calcolare quante persone si muoveranno questa volta verso la capitale. Gandolfini, bresciano, rileva che dalla sola Brescia sono pronte a partire tremila persone. Non è ancora stimabile il numero di famiglie in movimento da Milano ma, come già sette mesi fa, sono pronti autobus, treni e anche pacchetti week end con l'albergo incluso, per una coppia, per una famiglia con un figlio oppure con due bambini. Segnale chiaro che la piazza sarà fatta di genitori ma anche di piccoli.La mobilitazione questa volta ha coinvolto diversi movimenti cattolichi di laici (non religiosi e non sacerdoti), come i Neocatecumenali, Rinnovamento nello Spirito, Movimento per la Vita, Forum per le associazioni familiari.
E anche i dirigenti di Cl, che nel giugno scorso avevano sostanzialmente invitato a non partecipare, adesso hanno preso contatti positivi con il Comitato. Così anche i vescovi. «Ho fatto un tour per l'Italia di 254 conferenze. Prima di partire ho incontrato a Caravaggio la Conferenza episcopale lombarda: ho trovato piena comunione».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.