Piazza d'Armi in vendita: così prende quota il progetto di casa Inter

Lo Stato apre un bando lampo per l'area. E il Comune è pronto a correggere il Pgt

Piazza d'Armi in vendita: così prende quota il progetto di casa Inter

L'ipotesi della nuova casa dell'Inter a due chilometri da San Siro prende forma. Già mesi fa era circolata la notizia di trattative in corso tra i nerazzurri e lo Stato per la cessione di una porzione di circa 35 ettari della Piazza d'Armi a Baggio, in zona Forze Armate. Il club vorrebbe archiviare la Pinetina e realizzare l'«Inter Media House» vicino allo stadio, con dieci campi da calcio per gli allenamenti della prima squadra e dell'Inter Primavera, un centro specializzato in medicina sportiva, un albergo, negozi. Ieri il fondo di valorizzazione dei beni immobili dello Stato, Invimit, ha ufficialmente lanciato la vendita dell'area e i tempi per depositare le offerte sono strettissimi: scadenza alle ore 12 dell'8 maggio. Invimit comunica sul sito di aver «avviato la procedura per la vendita dell'ex deposito con magazzini ad uso militare completamente in disuso denominato Magazzini di Baggio e dell'area incolta denominata Piazza d'Armi. Si tratta di due compendi con una superficie complessiva di circa 38,7 ettari con un potenziale edificatorio di circa 270 mila mq conferite nel Fondo Sviluppo Italia Comparto nel luglio 2016». Viene rimarcata la distanza d 6 chilometri dal centro, di 3,5 dalle autostrade, 700 metri dal metrò, 14 km dall'aeroporto di Linate e la «presenza di molteplici servizi quali l'ospedale San Carlo Borromeo e il parco delle Cave». La vendita è suddivisa in due lotti. «L'Inter è molto determinata sia a lavorare su San Siro che a portare il centro di allenamento a Milano - commentava nei mesi scorsi il sindaco Beppe Sala -. Stiamo pensando a Piazza d'Armi, soluzione che noi vediamo molto favorevolmente perché porterebbe verde. Chiederemmo di lasciare uno spazio alla città». Nel 2015 è già stato depositato in Comune anche un progetto di quartiere eco-sostenibile firmato da Leopoldo Freyrie, con 4mila alloggi e il 67% della superficie a parco pubblico, ma è stato osteggiato dai comitati di quartiere. Poi è subentrata l'ipotesi Inter, che garantirebbe più verde. L'assessore all'Urbanistica Pierfrancesco Maran non si sbilancia, ma nota che il bando «può essere una buona opportunità per ridurre le volumetrie attualmente previste su quelle aree di 428mila mq tra la caserma attuale, via Forze Armate, via Olivieri, via Tosi. Attualmente la proprietà ha diritti edificatori riconosciuti a mio avviso molto rilevanti, ma sono riconosciuti. Consentono di edificare circa 300mila mq, di cui la metà a housing sociale, con l'obbligo di cedere metà delle aree a verde». É emersa «la possibilità di avere una drastica riduzione, destinando 3/4 delle aree a verde e impianti sportivi di natura privata». Il bando apre infatti alla doppia opzione: non solo la cessione integrale con gli attuali indici ma anche un'offerta che esclude residenze e apre a funzioni produttive e negozi su un'area ridotta. Un piano che «non attuabile senza una modifica delle regole su Piazza d'armi» precisa Maran, ma «se la proprietà presenterà una proposta di variante, il Comune avrà il compito di valutarla. Questo avverrà non solo a livello di giunta ma con il voto del Consiglio».

Invimit corre: nelle ultime settimane ha accelerato le attività di bonifica dall'amianto, i carotaggi per le bonifiche dei terreni e chiesto la demolizione dei magazzini non vincolati e oggetto di occupazioni. Un alleggerimento dei costi per il futuro proprietario.

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