A piedi a Roma per il Giubileo Ma l'indulgenza è anche qui

Ecco come diventare pellegrini e attraversare la Porta Santa In Duomo e Sant'Ambrogio l'apertura sarà domenica prossima

E finalmente eccolo, il Giubileo straordinario della Misericordia, l'anno voluto da Papa Francesco per mettere al centro la grazia, l'indulgenza, il perdono. Bergoglio, nel giorno dell'Immacolata, ha aperto in Vaticano la prima Porta Santa (in realtà la seconda, perché la prima l'aveva aperta il 29 novembre a Bangui, nella Repubblica Centrafricana). Ce ne saranno altre: la Porta del Duomo di Milano e di Sant'Ambrogio saranno aperte domenica, 13 dicembre. Toccherà anche ad altri sette luoghi della Diocesi. Una, due, cento, mille, qualcuno prevede diecimila Porte sante nel mondo. È una delle novità del Giubileo di Francesco, per non ostacolare i più poveri e favorire tutti nella partecipazione al Giubileo. Non sarà indispensabile andare a Roma perché «tutti i fedeli nelle singole Diocesi, o come pellegrini a Roma, vivranno la grazia del Giubileo». Molti andranno nella città di Pietro. Il cardinale Scola ha indetto un pellegrinaggio diocesano a Roma per il 22 ottobre 2016. «Gli ambrosiani avranno l'occasione per partecipare al'udienza pubblica che Francesco terra in piazza San Pietro» spiegano dalla Diocesi. C'è anche chi parte lentamente, attraverso la Via Francigena, percorrendo a piedi gli ultimi venti chilometri o anche l'intero percorso. Monsignor Claudio Magnoli, responsabile della pastorale liturgica della Diocesi, ricorda che ciò risveglia «lo spirito del pellegrinaggio antico, che in molti stanno recuperando. È la fatica del pellegrinaggio che, anche grazie a vitto e alloggio sobri, rafforza la volontà e fa recuperare la tenacia tipica del combattimento spirituale». Fin qui il pellegrinaggio.E l'indulgenza? Non tutti ricordiamo che cosa significa questa parola dal nome dolce, che fa pensare a un papà buono che passa sopra le marachelle dei figli, persino le peggiori, quando diventano cattive, pessime azioni. Come spiega Magnoli, «l'indulgenza è un completamento della grazia del perdono che si riceve in confessione. Il Perdono toglie la colpa ma lascia la ferita, residuo che ha bisogno di essere eliminato attraverso le penitenze come il digiuno o esercizi di carità come le elemosine. È come quando si viene operati. L'intervento è riuscito ma resta una debolezza che ha bisogno di essere recuperata con esercizio fisico». L'indulgenza si riceve a certe condizioni: «Sono il sacramento della Riconciliazione con un sincero pentimento seguito dalla partecipazione alla Messa, ricevendo la comunione. Tutto ciò unito al pellegrinaggio alla Porta Santa e, nell'attraversare la Porta, la recita del Credo e una preghiera per il Papa e per le sue intenzioni».Malati e persone sole che non possono uscire otterranno l'indulgenza giubilare ricevendo la comunione in casa o partecipando alla santa Messa, anche attraverso i mezzi di comunicazione. I carcerati potranno partecipare alla Messa in carcere varcando la porta della cella. L'indulgenza giubilare può poi essere ottenuta anche a favore dei defunti.

Tra le altre decisioni del Papa c'è l' includere le chiese in cui celebrano sacerdoti della Fraternità San Pio X. E soprattutto, la possibilità per tutti i sacerdoti di concedere l'assoluzone per l'aborto. Porte aperte alla Misericordia.

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