Luca Pavanel
Chi temeva la «germanizzazione» de laVerdi con l'arrivo del nuovo direttore stabile Claus Peter Flor, specialista - oltre a tutto il resto - del repertorio tedesco e dintorni, stia tranquillo: tutto bene, tutto normale, resta l'equilibrio delle cose nella stanza delle leve artistiche dell'Auditorium. Flor, che per cominciare in estate si è sbizzarrito con il ciclo integrale delle sinfonie di Beethoven, all'esordio di stagione non compare nel primo programma. Il concerto d'avvio del'ente di largo Mahler è stasera al Teatro della Scala - dunque fuori sede - con volti e scaletta alla francese, insieme all'Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, in breve trasferta. La bacchetta di Patrick Fournillier (che ha diretto laVerdi in Oman nel 2011), la prima volta a Milano del pianista Alexandre Tharaud (salutato dalla critica mondiale come il nuovo grande pianista della Francia) e sold out già da agosto al Piermarini, fanno sapere quelli dell'organizzazione. Uno dei motivi può essere pure rintracciato proprio nel repertorio che sarà sui leggii a partire dalle ore 20.
A Milano non capita spessissimo di «incontrare» musica francese, non si può proprio parlare di «trascuratezze», ma opere del Paese cugino magari in certi periodi se ne sentono meno, e quindi la proposta è gradita. Nel concerto di oggi verranno eseguiti Bizet («L'Arlésienne», Suite) e Ravel («Concerto per pianoforte e orchestra in Sol maggiore) e per concludere un altro grande come Dvorak, invece boemo. «Sinfonia n.9 in Mi minore op. 95 Dal Nuovo Mondo). Nel bel mezzo di Mito ormai perlopiù diventato «classico» vedere che una scaletta così ha fatto il tutto esaurito da settimane fa una certa impressione. D'altra parte la Verdi ha il suo pubblico fedele che segue sempre, la Scala non c'è bisogno di dirlo. Un'unione che aveva già sulla carta il risultato garantito. L'asse fra teatri per la giornata inaugurale di largo Mahler «fuori sede» è cosa consolidata, un'idea nata e messa in pratica nell'Era Corbani che poi ha resistito ed è andata avanti con successo.
Non a caso l'attuale presidente de laVerdi Gianni Cervetti ha visto il «pienone» come «una iniezione di ottimismo e di sano entusiasmo», in vista dei nuovi traguardi, con una successiva sfilata di direttori prestigiosi. E il traguardo del gennaio 2018, atteso momento in cui L'Orchestra sinfonica milanese dovrebbe diventare Ico, Istituzione Concertistica Orchestrale, come già deciso dal governo da parecchio tempo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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