Ferruccio Gattuso
Fino a domani sarà lui a vestire i tragicomici panni di Brancaleone: Pippo Franco, attore e comico di lungo corso, si accomoda con tutta la naturalezza possibile nel ruolo che, al cinema, fu del grande Vittorio Gassman. A trasferire dal grande schermo al palcoscenico quello che fu una pellicola di culto a firma di Mario Monicelli è lo stesso Pippo Franco: Brancaleone e la sua Armata, in cartellone al Teatro San Babila vede nel cast anche Gegia (nel ruolo di Marozzia), Giacomo Battaglia (Colombello) e Gigi Miseferi (Folco). La scelta artistica - del tutto ardita ma comprensibile, considerati i protagonisti è quella di avvicinare la nota storia, ambientata in un tardo medioevo italico e sgangherato, alle cifre stilistiche del celebre Bagaglino: un pizzico di musical, un bel po' di cabaret, l'inserimento di battute a effetto, le tradizionali entrate in scena strappa-applausi e insomma tutte quelle astuzie della comicità teatrale popolare che hanno reso Pippo Franco e i suoi amici del Bagaglino un fenomeno nazional-popolare. Ovviamente, non vi è solo questo. Il «parente stretto» dello spettacolo resta il film del 1966. Brancaleone fa ritorno dalla Terra Santa, dove ha combattuto la sua «ultima battaglia»: le sue intenzioni sono, infatti, quelle di suicidarsi. Sulla strada, Brancaleone viene ospitato da Colombello, religioso eremita al servizio del Vescovo di Trani, che ovviamente non ne vuole sapere di benedire la morte inseguita dal reduce crociato: la soluzione, pensa il prete, è quella di spingere Brancaleone verso nuove avventure. Toccato nelle sue corde più profonde, il goffo condottiero decide di raccogliere intorno a sé un'armata, composta dall'umanità più folle e scalcinata possibile. Ma, come se fosse un gemello del più noto Don Chisciotte, Brancaleone faticherà non poco a trovare imprese eroiche e nobilitanti, e nemici degni, e anzi capirà che forse il senso della vita non risiede nella gloria militare, bensì nell'amore. Umano e spirituale. Dio è sempre lassù, e sa ascoltare. Ora manca solo una donna.
Il colorito e divertente «musical medioevale» scritto negli stilemi della commedia farsesca, vede accanto alle gag diverse canzoni. Al termine, c'è anche spazio per un «bis» costruito a «one man show» dal solo Pippo Franco: battute che servono al comico romano per riportare la platea alla nostra epoca contemporanea.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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