Per Pisapia è un complotto E dichiara «guerra» agli Usa

L'allarme sulla sicurezza a Milano del console generale degli Stati Uniti Kyle R. Scott non convince il sindaco Giuliano Pisapia. Che vorrebbe cavarsela derubricando tutto a un complotto della destra. «Solo speculazioni elettorali - cerca di difendersi - che arrivano da chi non ha argomenti, ma fa solo strumentalizzazioni e vuota propaganda». Con una certa mancanza di rispetto per il rappresentante diplomatico trascinato suo malgrado in una piccola bega elettorale.
«La Milano di Pisapia spaventa anche gli americani: troppi crimini», la reazione di Roberto Maroni che di fronte ai 2mila partecipanti alla festa dei Giovani padani in corso Como, ha ricordato come le violenze sessuali siano aumentate di quasi il 50 per cento. E «Ambrosoli vuole pure dare il voto ai clandestini. Se vinceranno lui e la sinistra, trasformeranno la Lombardia nel grande ricettacolo di tutta la criminalità».
«Con l'amministrazione Pisapia che ha rinunciato alle pattuglie dei militari - gli ha fatto eco la deputata leghista Laura Molteni ora candidata al Pirellone -, ha dato accoglienza ai rom e agli irregolari trascurando le politiche per la legalità e la sicurezza, Milano è diventata zona franca. Sono tornati i lavavetri ai semafori e gli accattoni in metropolitana. Sono aumentati i furti e la città è sempre più violenta. È questo il futuro che vogliamo per la Lombardia, consegnando la Regione al buonismo del centrosinistra?». Duro il coordinatore cittadino del Pdl Giulio Gallera: «Il consolato americano riporta dati allarmanti sulla criminalità e descrive una città pericolosa. Questa situazione di insicurezza creerà gravissimi danni anche all'economia, impattando sulla ricettività e il turismo». Con Riccardo De Corato che ricorda di aver da tempo cominciato una raccolta di firme per richiamare Pisapia a una politica di contrasto alla delinquenza. Perché «oltre ai danni materiali provocati dall'incremento della criminalità predatoria - ricorda De Corato -, vediamo Milano fortemente screditata sul piano internazionale».
Minimizza il presidente della commissione Sicurezza del Comune Mirko Mazzali (Sel) che denuncia uno «stravagante allarme del consolato americano». Ma, citando studi della Cattolica, ammette «l'aumento dei reati predatori» che però sarebbero da attribuire «alla crisi economica». E ricorda «New York con un tasso di criminalità enormemente superiore a Milano». Per l'assessore alla Sicurezza della Provincia Stefano Bolognini «è la percezione di insicurezza ad essere notevolmente cresciuta e non dovevano dircelo gli americani, è stato già evidenziato in diversi rapporti della questura.

Questo accade anche perché le strade sono meno vigilate». Prima conseguenza dell'allontanamento delle pattuglie dei militari. «Invece che chiedere chiarimenti al consolato - dice Bolognini - Pisapia pensi a farli tornare in fretta».

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