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Pisapia fredda anche il gelato

Nelle quattro zone della movida (Navigli, Porta Ticinese, Arco della Pace e Corso Como) sarà vietato consumare i gelati in strada dopo la mezzanotte. Alla faccia della crisi e del buonsenso

Pisapia fredda anche il gelato

Milano congela il buonsenso. Ci vogliono togliere anche il gelato. Mentre all'ombra della Madonnina si moltiplicano i crimini Pisapia si mette a legiferare sul coprifuoco dei coni. Non è uno scherzo, ma è l'ultima follia sfornata dell'amministrazione milanese. Dopo la guerra delle serrande, da abbassare sempre prima, e quella dei decibel dei concerti, da silenziare a tutti i costi, ora prosegue anche la crociata contro chi mangia in strada negli orari notturni. Le zone interessate sono i quattro distretti della movida: Navigli, Porta Ticinese, Arco della Pace e Corso Como. Insomme quelle dove gira(va) la gente e di conseguenza quelle dove gira(va) l'economia. In queste quattro aree sarà vietato combattere l'afa mangiandosi un gelato all'aperto. La consumazione potrà avvenire solo dentro il locale in cui lo si è acquistato o al massimo nei tavolini esterni. Una grossa limitazione e un bel danno per tutte quelle gelaterie, la maggiorparte, nelle quali non c'è lo spazio fisico per allestire una "zona consumazione". Un bello schiaffo all'economia assestato in un momento di crisi. Un provvedimento liberticida che ha subito scatenato l'ira dei commercianti ma che viene difeso da Palazzo Marino come una norma per "tutelare la quiete notturna". Tra tutti i problemi di una metropoli come Milano il Comune rosso ha deciso di mettere a dieta i cittadini e i turisti.

Il primo cittadino minimizza: "I milanesi possono continuare a gustare liberamente il loro gelato anche dopo le 24: non c’è nessun coprifuoco e mai è stato previsto". Ma sul sito di Palazzo Marino è scritto a chiare lettere: "Il divieto, cui si fa riferimento, riguarda l’asporto di cibo e bevande al di fuori dei locali che non dispongono di tavoli esterni e ha il semplice scopo di dissuadere la formazione di assembramenti notturni sui marciapiedi di fronte ai locali (una ventina in tutta la città) che si trovano nelle zone della movida. Il divieto, già vigente dall’anno scorso per bar e ristoranti, da quest’anno, come da richiesta degli stessi commercianti, è esteso anche agli artigiani, quindi a gelaterie, pizzerie e kebab. Dopo la mezzanotte – spiega il Comune in un comunicato- non è possibile asportare per consumare sul marciapiede di fronte al locale solo nelle zone della ‘movida’, dove, comunque, si può tranquillamente consumare al banco fino alle 2. Questo divieto non esiste nel resto della città, dove si può consumare anche davanti al locale 24 ore su 24".

La sostanza non cambia: se state passeggiando sui Navigli e avete voglia di un gelato vi conviene tornare a casa e mangiarvelo sul divano. Intanto la polemica è scoppiata sia reale che virtuale. Fratelli d'Italia ha organizzato per domani un gelatomob davanti a una gelateria in zona Ticinese e sul web impazza l'hashtag occupygelato. Una decsione così assurda e impopolare che è riuscita a rompere anche il fronte della sinistra meneghina. "Per quanto riguardail supposto stop al gelato in alcune zone, va fatta al più presto chiarezza", ha commentato Roberto Caputo, del Pd, vicepresidente del Consiglio Provinciale.

Quale disordine pubblico implichi un innocuo cono gelato non è dato sapersi. Ma nella città dei divieti tutto è possibile. E adesso Pisapia rischia di rimanere travolto sotto una valanga di gelato.

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