«I tempi difficili hanno bisogno delle parole di saggezza e speranza dei grandi uomini». E Carlo Maria Martini «ha illuminato il cammino della città tutta, non solo di una parte. Per questo, oggi ancor di più, Milano rimpiange il suo Arcivescovo». Così il sindaco Giuliano Pisapia ricorda il cardinale a poche ore dalla scomparsa. Rammenta il discorso in cui Martini citava Sant'Ambrogio, «per il quale la politica è eminentemente a servizio dei più deboli. Parole che per me sono una guida nel compito di amministrare la città. La sua frase chi è orfano della casa dei diritti difficilmente sarà figlio della casa dei doveri mi ha sempre accompagnato nelle scelte più difficili, prova che laici e cattolici possono e debbono camminare insieme. Ci mancherai, mi mancherai». Non si contano i ricordi personali e i messaggi di cordoglio giunti ieri da chi amministra o ha avuto un ruolo politico in città. Per il governatore Roberto Formigoni Martini «ha rappresentato per la sua cultura e apertura alle sfide contemporanee un punto di riferimento e di confronto per cattolici e laici non solo milanesi e lombardi, ma di tutto il mondo. Il suo ricordo e la sua opera supereranno il tempo». La seduta del consiglio regionale giovedì prossimo si aprirà con un minuto di raccoglimento in ricordo dell'arcivescovo emerito. Il presidente della Provincia Guido Podestà sottolinea come sia stato «punto di riferimento insostituibile della nostra comunità». L'ex sindaco Letizia Moratti afferma che «il suo dono dell'ascolto e della parola lo hanno portato ad aprire dialoghi impossibili, a mettere a confronto posizioni inconciliabili». Per il presidente della Camera di Commercio Carlo Sangalli è stato «sempre attento ai problemi dell'economia e del lavoro». Concordano i sindacati: la Cisl lo ricorda «vicino ai problemi dei lavoratori e delle loro famiglie», la Cgil come uomo «che ha speso tutta la vita a favore dei poveri e degli umili». Fu per il coordinatore regionale Pdl Mario Mantovani «una guida sapiente e coraggiosa della nostra comunità in periodi difficili». Il segretario Pd Maurizio Martina lo definisce «un maestro per i credenti e non credenti».
L'Arcigay, protagonista a luglio di uno scontro con il cardinale Angelo Scola sul registro delle coppie di fatto, sostiene che «Milano perde uno dei pensatori più illuminati e aperti al mondo. Chi crede puó sperare che da lassù preghi per la città e per chi qui l'ha sostituito».Pisapia: «Una guida». Formigoni: «Il nostro punto di riferimento»
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