Dagli amici mi guardi Iddio, che dai nemici mi guardo io. Proverbio che rischia di essere quanto mai azzeccato per il sindaco Giuliano Pisapia. Mentre continua a tenere da mesi in agitazione il centrosinistra, non svelando se si candiderà per il bis a Palazzo Marino, intorno a lui tanti supporter della prima ora stanno facendo il tifo perché rinunci. In modo più velato lo fa - ad esempio - l'ex editorialista di Repubblica Luca Beltrami Gadola, che sul settimanale on line di politica milanese Arcipelagomilano.org, espressione del mondo «arancione», ieri ha assicurato che Pisapia «oggi è una carta vincente», ma allo stesso tempo fa pressing perché non tenga la coalizione sulle spine. In un intervento dal titolo «cercasi sindaco disperatamente» insiste perché il sindaco in carica «sciolga le riserve il più presto possibile. Togliamoci dalla testa che la prossima sarà una passeggiata elettorale». E delinea già «un ipotetico identikit del candidato perfetto: già che ci siamo, meglio se donna» ma lancia la palla ai lettori e propone di cercare tutti insieme «chi calzi meglio io ruolo, e poi eleggiamolo». Sembra un'accelerazione bella e buona, visto che Pisapia - almeno per ora - non ha annunciato che intende tirarsi indietro. E tanto per capire la linea del settimanale, si passa dall'intervento di un deluso dei comitati arancioni del 2011 alle critiche sulla delibera per regolarizzare il Laoncavallo. Una bocciatura clamorosa della gestione Pisapia è quella pubblicata sul sito Spettakolo.it da Claudio Trotta, fondatore della Barley Arts e promoter dei grandi concerti a San Siro. «Ho sostenuto lo schieramento politico che ha spinto Pisapia alla vittoria il primo giugno 2011, ho addirittura accettato di candidarmi per amore di mia cugina (figlia della sorella gemella del mio papà Umberto) Milly Moratti nella sua lista a sostegno di Pisapia racimolando un terribile scoppola, mi pare 83 voti una vera figuraccia - premette -. Ho creduto veramente che qualcosa potesse cambiare positivamente, perlomeno negli ambiti culturali e ambientalistici, che si potesse bloccare un po' la triste cementificazione della città, che si potesse finalmente avere una rete di piste ciclabili, che si mettesse mano a tanta stupida burocrazia, insomma ho creduto a tante belle favole che venivano raccontate, sbandierate, strumentalizzate in campagna elettorale ma quasi 5 anni dopo devo purtroppo mettere in fila le tante troppe défaillance del nostro sindaco e dei suoi collaboratori».
Cita ad esempio il sostegno alle scuole, alle sale prove e agli studi di registrazione privati, il cantiere infinito del Palalido, il Vigorelli fermo da tempo, i dubbi sul recupero del teatro Lirico nonostante «conferenze stampa e annunci euforici ogni due per tre», le ex officine Ansaldo. «Per questi e tanti altri motivi - chiude - mi chiedo come sia possibile che il Pd stia aspettando che il nostro sindaco decida se si vuole candidare per il 2016: gli dica no grazie, ne abbiamo avuto abbastanza».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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