Con Pisapia le multe di tutto il Belgio

Lo scorso anno il Comune ha incassato 188 milioni: le contravvenzioni rendono 358 euro al minuto

Con Pisapia le multe di tutto il Belgio

Chissà se il prossimo sindaco metterà nella sua agenda la voce «multe» quando arriverà sulla poltrona di Palazzo Marino. Per confermare la zelante inflessibilità che negli ultimi anni stanno usando ghisa e ausiliari o per suggerir loro una più ampia tolleranza. Un bel dilemma, anche perchè l'amministrazione milanese sulle multe ci conta, nel senso che l'introito che garantiscono fa comodo per risollevare spesso bilanci che piangono. Nel 2015 il Comune di Milano ha incassato più di 188 milioni dalle multe, 51 milioni in più rispetto al 2014. Un bel «gruzzolo» che conferma quanto le multe, (non solo per il Comune di Milano) siano diventate fondamentali per far quadrare i conti che traballano e una forma subdola di tassazione aggiuntiva. A Palazzo Marino i vari verbali garantiscono un introito di circa 516 mila euro al giorno, e cioè 21.500 euro l'ora oppure 358 euro che ogni minuto, anche se la sostanza non cambia. E siccome il meccanismo è efficace spesso si trova il modo di renderlo ancora più redditizio. Va così da parecchi anni, va detto. E a conferma arrivano i dati di pubblicati nei giorni scorsi da Truenumbers(www.truenumbers.it) il sito che quotidianamente pubblica approfondimenti con numeri e grafici su argomenti di cronaca, e politica. I dati parlano chiaro, Milano con le multe non scherza, un salasso importante che dal 2012 è in crescita costante e che la pone come il comune che multa di più. Infatti gli incassi da infrazioni hanno nettamente superato nel 2015 quelli di Roma: 200 milioni di euro contro 146 Roma che è tuttavia grande quasi il triplo e, se si divide il gettito da multe per il numero di abitanti di età superiore a 18 anni, si ottiene un valore medio di 180 euro per Milano, il triplo rispetto ai 60 euro di Roma e quasi nove volte il dato medio del resto d'Italia, pari a 22 euro.

Un trend in crescita. Da sei anni a questa parte vigili e ausiliari hanno continuato a staccare contravvenzioni sempre con inpegno maggiore e il gettito delle multe è aumentato del 44% a Milano, mentre si è ridotto del 18% a Roma e del 15% nel resto d'Italia. Milano non è solo la capitale italiana delle multe, ma con grande probabilità anche quella europea. A Milano (1,3 milioni di abitanti) sono state emesse nel 2015 multe per un ammontare simile a quello dell'intero Belgio (11,2 milioni di abitanti): 405 milioni di euro nel 2015 a Milano contro 430 milioni nel paese delle istituzioni comunitarie. Non solo. Le multe di Milano sono maggiori rispetto a quelle dell'intera Svizzera (8 milioni di abitanti), nonostante la severità di quel Paese nel sanzionare le violazioni: i 26 cantoni svizzeri hanno emesso nel 2012 multe per un totale di 300 milioni di Franchi svizzeri (250 milioni di euro) contro i 432 milioni di euro di Milano. Nel 2015 si stimano multe per 330 milioni di Franchi in Svizzera (310 milioni di euro per via della rivalutazione del franco) contro 405 milioni a bilancio nel Comune di Milano. Il cantone che multa di gran lunga di più è quello di Ginevra (0,5 milioni di abitanti) che è arrivato a un gettito di 70 milioni di Franchi svizzeri (64 milioni di euro).

Multe uguale tasse quindi? Alzi la mano chi non lo ha mai pensato. Chi trovandosi la ricevuta di contravvenzione sul parabrezza o una raccomandata nella casella delle lettere non ha mai sospettato che la contravvenzione non fosse, molto spesso, solo un modo per aggiungere tassa ad altre tasse. Certo, basta fare attenzione e non prenderle le multe, dirà qualcuno... Ed è vero, però non è facile. Un esempio, ma ce ne potrebbero essere tanti altri. In questi giorni nelle vie centrali della città i vigili stanno multando a tappeto le moto e gli scooter sui marciapiedi. Giusto, si può fare. Ma sarebbe più giusto farlo se ci fossero ampi posteggi per fermarsi che nessuno utilizza. Che invece non ci sono. E allora la multa è quasi obbligata e fa cassa. Diventa una tassa, una delle voci importanti nel bilancio di un Comune. E quando le multe non ci sono bisogna inventarsele. L'ultimo esempio è stato quello che di pochi mesi quando Atm, l'azienda dei trasporti milanese, società partecipata del Comune di Milano si è vista recapitare una sanzione dio un milione e mezzo per non aver opagato la tassa sui rifiuti sulle strisce blu dei posteggi che gestisce.

Stranezze? Non proprio perchè più o meno la stessa cosa era successa nel 2012 quando l'allora assessore al bilancio Bruno Tabacci notificò all'azienda una cartella di 2,7 milioni di euro per l'Ici arretrata sulla proprietà dei negozi nei mezzanini della metropolitana.

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