Pisapia non fa entrare i poliziotti ma apre il Comune ai centri sociali

CAMBIA MUSICA Palazzo Marino è il nuovo Leonkavallo. È bastato che i compagni di San Precario intonassero l’Internazionale per essere ricevuti dal sindaco. E gli agenti che protestavano? Fuori dalla porta

Pisapia non fa entrare i poliziotti ma apre il Comune ai centri sociali

Non è difficile farsi ricevere dal sindaco, basta toccare le corde giuste, meglio se musicali. Così ai «devoti di San Precario», area movimentista, è bastato intonare l’Internazionale in piazza della Scala per vedersi dischiudere l’uscio di palazzo Marino e fare quattro chiacchiere con Giuliano Pisapia. Alcuni agenti invece, che si erano presentati appena il giorno dopo con sgraziati fischietti, hanno dovuto accontentarsi di tre consiglieri d’opposizione.
Giovedì 1° marzo infatti, i poliziotti di Coisp, Sap e Ugl, erano andati sotto le finestre del sindaco per chiedere di riconsiderare la promozione di Maurizio Azzollini a capo gabinetto del vice sindaco Maria Grazia Guida. In gioventù il funzionario fu un elemento di spicco dell’autonomia operaia e venne fotografato in via De Amicis il 14 maggio 1977 mentre sparava contro la polizia. Era lo stesso giorno in cui venne ucciso, da altri proiettili però, il vice brigadiere Antonio Custra. Per quell’episodio Azzollini venne arrestato, condannato a cinque anni (scontati parte in cella, parte in libertà vigilata), per entrare in Comune dopo regolare concorso. Ma Pisapia ha ritenuto non opportuno ricevere i poliziotti, molti dei quali in servizio durante gli anni di piombo. «Sempre pronto a incontrare i rappresentanti della Polizia, ma solo quando ci sono tutte le sigle sindacali, non una parte» si è giustificato il primo cittadino.
Ma in tema di «ricevimento» il sindaco appena il giorno prima si era dimostrato assai meno formale, come ben documentato in un video messo in rete da un gruppo di giovani, e meno giovani, devoti a «San Precario», area sinistra radicale. I «ragazzi», a metà tra goliardia e protesta politica, il 29 febbraio hanno attraversato la città sulle note di «Si può dare di più», vecchio successo sanremese del trio Tozzi, Morandi, Ruggeri. Le parole, nel nostro caso, erano un invito a istituire abbonamenti a prezzo politico per i precari di tutte le età. Un sorta di rilancio sull’iniziativa comunale di concedere abbonamenti Atm gratis a precari ma solo «under 32» e solo ai primi 1.600 che ne avessero fatto richiesta.
La protesta è stata molto garbata, il gruppo autonominatosi «Coro di Micene», era composto da persone di varie età, tutti a volto scoperto e sorridenti. Con buona intonazione hanno girato vie e piazze, muovendosi su autobus e tram, coinvolgendo in allegria cittadini e viaggiatori. Dopo molto vagabondare, in serata si sono ritrovati sotto le finestre del sindaco a cui hanno cantato una serenata. Alternando «Si può dare di più» all’Internazionale. Toccando evidentemente il cuore di Pisapia che ha fatto scendere un suo incaricato per invitare i «devoti di San Precario» a salire.

Un incontro estremamente cordiale, i manifestanti hanno chiesto al Comune di stanziare più fondi in modo da poter erogare abbonamenti Atm scontati del 50 per cento. Pisapia, benevolo, li ha ascoltati a lungo, impegnandosi a prendere in seria considerazione le loro proposte. E solo per aver cantato l’Internazionale.

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