Pisapia pronto a non ricandidarsi e a fare il leader della sinistra

Pisapia pronto a non ricandidarsi e a fare il leader della sinistra

L'estate scorsa si parlò di riunioni carbonare tra il sindaco e alcuni fedelissimi - da Paolo Limonta a Gianni Confalonieri, Luca Gibillini (Sel), la civica Lucia Castellano, il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris - per costruire la «cosa arancione». Un soggetto politico insomma che parlasse a chi nel centrosinistra non si riconosce nel Pd renziano e convogli società civile e i «ribelli» del partito Democratico, a partire dai civatiani. Giuliano Pisapia le archiviò come fantasie politiche, anzi si candidò come pontiere tra il premier Renzi e le anime dissidenti, per costruire una «grande unità del centrosinistra». E invece, la situazione starebbe per farsi esplosiva. I vertici locali del Pd hanno già dato l'ultimatum al sindaco per la ricandidatura: se lui è pronto a fare il bis, dicono pubblicamente, saremo tutti con lui ma dovrà sciogliere le riserve entro la primavera o dovremo attivare le altre scelte. Tradotto: lanciare le primarie, già si scaldano la giovane deputata ed ex segretaria del circolo 02Pd (che ha sformato anche il coordinatore cittadino Pietro Bussolati e l'assessore Piefrancesco Maran, renziani della prima ora) e il deputato Emanuele Fiano, ex capogruppo del centrosinistra ai tempi del sindaco Albertini. Si parla pure del consigliere regionale Fabio Pizzul, esponente dell'ala cattolica, ma potrebbero ritentare la fortuna anche Umberto Ambrosoli, ex sfidante di Roberto Maroni in Regione, e Stefano Boeri che perse contro Pisapia alle primarie 2010 e fu licenziato dalla giunta. Non è un mistero che molti nel partito brinderebbero al dietrofront del sindaco. E un annuncio in questo senso potrebbe arrivare anche prima della primavera: dal 23 al 25 gennaio alla Permanente di via Turati si terrà «Human Factor» già ribattezzata l'anti-Leopolda: il leader di Sel Nichi Vendola chiama alla riscossa la sinistra-sinistra, un pezzo del Pd, Cgil, Fiom e i movimenti anti-premier con lo slogan «Battiamo Renzi». Già confermata la partecipazione di 700 persone e sul palco Pippo Civati ,Gianni Cuperlo, il segretario Fiom Maurizio Landini. Atteso il sindaco Pisapia. E c'è chi giura che in quella sede potrebbe candidarsi a guidare la nuova federazione della sinistra. Creandosi così la second life dopo il 2016, un ruolo politico nazionale per rimanere nel quadro politico. Secondo rumors avrebbe chiesto a Renzi una buonuscita per rinunciare alla ricandidatura, ma non avrebbe ricevuto garanzie. Certo la situazione di un sindaco che nell'anno di Expo e poi durante la campagna si trovasse a governare col Pd a Palazzo Marino e a fare opposizione a livello nazionale sarebbe imbarazzante. Anche in giunta si sentono voci perplesse. E chi lo seguirebbe? I consiglieri Pd Ganriele Ghezzi e Carlo Monguzzi intanto non hanno rinnovato la tessera.

Il segretario Pd Pietro Bussolati non crede a un'ipotesi di rottura («a Milano peraltro Sel è più riformista») e conferma: «Pisapia spero sarà il nostro candidato. Se farà scelte diverse valuteremo i passi strada facendo».

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