Nessun annuncio choc. Gli assessori convocati due sere fa dal sindaco a Palazzo Marino per una riunione urgente, senza che fosse chiaro l'ordine del giorno, si aspettavano che facesse outing sul suo futuro. Da giorni impazza il toto-ricandidatura, e nei corridoi frequentati dai politici chi si improvvisa boomaker raccoglie più scommesse sulla rinuncia di Giuliano Pisapia al secondo mandato. Al vertice in Comune però (almeno) l'altra sera il tema non è stato toccato. L'assessore al Commercio Franco D'Alfonso avrebbe solo accolto il sindaco con una battuta: «Guarda che sto prendendo le misure del tuo ufficio, qualche pezzo del mobilio non è di mio gradimento». Ma nella riunione durata circa due ore, dalle 21.30 passate alle 23.30, c'è stato invece poco da ridere per la giunta: due i temi sul tavolo, il Bilancio 2015 e il bando sui luoghi di culto (leggi, le moschee). I conti nell'anno di Expo partono con un'incognita grande 89 milioni di euro. Non è stato ancora rifinanziato quel fondo di compensazione per i Comuni nato lo scorso anno per sopperire ai minori introiti della Tasi rispetto all'Imu. Un destino che accomuna Milano agli altri comuni italiani, tant'è che Anci ha già aperto un contenzioso con il governo perchè rispetti gli impegni presi nel 2014. Ma, dovendo scrivere la manovra oggi basandosi sulle certezze, l'assessore al Bilancio Francesca Balzani ha spiegato ai colleghi che nell'incertezza di quel fondo, che per Milano vale 89 milioni di euro, tutti devono impegnarsi a ridurre ulteriormente le previsioni di spesa, cercando di avvicinarsi il più possibile all'assestato del 2014. I dirigenti dei settori avevano già inviato alla Regioneria le ipotesi di spesa ma gli assessori dovranno riprendere in mano gli elenchi e tagliare qualche voce. Entro due settimane ripresenteranno il prodotto della sforbiciata. La scadenza per per votare il Bilancio di previsione è fissata al 31 marzo e «vogliamo votarlo giunta entro il 20 febbraio - ha spiegato la Balzani -. Come l'anno scorso, prima del voto vorrei presentarlo in Commissione ai consiglieri sia di maggioranza che di opposizione». Marzo dunque sarà come il mese della battaglia sugli emendamenti. L'assessore insiste sul «quadro di incertezza», ma è garantito invece che non arriveranno altri fondi da Roma per coprire gli extra-costi per Expo: Milano ne aveva chiesti 114, lo Stato ne verserà 60. «Le spese di trasporti, pulizie straordinarie e personale sono comunque garantite» spiega. Sulla spending review, l'assessore ai Lavori pubblici Carmela Rozza ha osservato che per quanto riguarda il suo settore, più risparmi non saranno possibili perchè «ci sono nuove aperture rispetto all'anno scorso, inaugurerà ad esempio il Museo delle Culture e non possiamo non pagare le bollette, ci sono i lavori per la linea 5 del metrò». Il settore con il budget più elevato è quello al Welfare, gestito da Pierfrancesco Majorino. Giusto ieri ha lanciato un bando da 900mila euro per creare un sito internet dei servizi sociali più innovativo.
Sindaco e giunta si sono impegnati a non aumentare nel 2015 nè tasse nè tariffe. Rimane l'incognita sui servizi cimiteriali: la delibera per ora è congelata e il Pd è orientato a rinviare al prossimo mandato gli aumenti rinunciando a 4-5milioni in più in Bilancio.
Pisapia ha fatto accenno all'offerta di un assessorato al centrodestra nella città metropolitana, dopo il no categorico di Fdi e Lega e poi anche di Fi, ora affronterà la composizione della squadra con i partiti del centrosinistra.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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