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Pisapia tifa per lo stadio del Milan

Al sindaco piace il progetto del Portello «aperto alla città giorno e notte e non solo la domenica»

Anche il sindaco tifa Milan? Non esageriamo: Giuliano Pisapia è nerazzurro di ferro. Ma almeno sulla proposta del club rossonero di realizzare un nuovo impianto avveniristico sull'area del Portello messa a disposizione con un bando da Fondazione Fiera - il progetto è in concorrenza con altri tre - si sbilancia con un'affermazione che è quasi una promozione. «Milano ha sicuramente spazio per un altro stadio, con due grandi squadre che in questo momento non sono in ottima forma ma certamente sono un punto di riferimento nel mondo del calcio. Chiaramente bisognerà vedere, perchè c'è in corso una valutazione». Il Milan aveva manifestato l'interesse a costruire lo stadio anche nell'area Expo, dopo l'evento. Il sindaco precisa di non voler entrare «nel merito dell'ubicazione» ma riafferma che «lo spazio in città c'è, specie per un impianto come quello proposto dal Milan, cioè aperto alla città notte e giorno, non solo la domenica. È fondamentale che lo stadio non sia un luogo isolato in cui si gioca due giorni a settimana, ma sia vivo e vivace sempre, sul modello delle grandi capitali europee. Certamente poi bisogna vedere la compatibilità del territorio». Al Portello si sono già scatenati i primi malumori dei residenti preoccupati dell'impatto sul traffico. Per contro, migliaia di tifosi milanisti e non solo stanno tifando perchè l'operazione vada in porto. Più tiepido invece il commissario unico di Expo, Giuseppe Sala, su un'altra ipotesi circolata in questi giorni per la riconversione dei terreni di Rho-Pero a fine Esposizione, quella della nuova Città Studi dell'Università Statale. «Credo possa essere una buona idea, che mette d'accordo tutti - premette ben conoscendo i passati contrasti tra Comune e Regione sull'ipotesi dello stadio - ma bisogna vedere se ci sono i soldi per passare dalla teorizzazione alla pratica. Per mia natura mi entusiasmo se capisco che un progetto è sostenibile economicamente, questo non lo conosco ancora concretamente, non ho capito come e da chi verrebbe finanziato». E a proposito di fondi, dal premier Matteo Renzi che domani sarà all'Hangar Bicocca per lanciare l'«Expo delle idee», Sala si aspetta «una parola definitiva» sui 60 milioni di quota Expo a carico della ormai ex Provincia che il governo ha promesso di coprire. «Ci conto - puntualizza -. Le notizie che mi arrivano da Roma è che non ci sono più problemi, è solo un aspetto formale».

E sembra dare per scontato invece Pisapia che, nonostante il braccio di ferro sindacale in corso, la Turandot suonerà alla Scala il Primo maggio, giorno di inaugurazione di Expo.

Ieri, presentando con l'ex capitano dell'Inter Javier Zanetti il big match benefico che si giocherà a San Siro il 4 maggio con campioni (vecchi e nuovi) delle squadre milanesi e internazionali, ha ricordato che «questo evento si terrà nel tempio del calcio, pochi giorni dopo un altro grande evento nel tempio della lirica». Parentesi sportiva a parte, tra la nuova inchiesta aperta dalla Procura sugli appalti e le squadre d'emergenza pronte a intervenire per la neve sui padiglioni, a Sala è toccata l'ennesima giornata da incubo.

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