Cronaca locale

Pista ciclabile in Buenos Aires fa infuriare taxi e negozianti

Il presidente del "40.40": una misura spot dannosa Meghnagi (Confcommercio): surreale, non è priorità

Pista ciclabile in Buenos Aires fa infuriare taxi e negozianti

Si era ripromesso di non fare polemiche contro le istituzioni, «comprendendo anche il momento tragico che ancora viviamo, anche a Milano». Ma il presidente del Radiotaxi 40.40, Emilio Boccalini, ha perso l'aplomb avanti all'ennesima «misura spot del Comune», la pista ciclabile che inizierà a tracciare da inizio maggio a cavallo tra i marciapiedi e le strisce blu, cancellando posti auto e una carreggiata. «La mobilità sarà una delle partite decisive per la città a fine lockdown» sottolinea, ci saranno meno passeggeri a bordo dei mezzi pubblici e il traffico su strada dovrà essere fluido, non a caso rimarranno spento anche le telecamere di Area B e Area C e il governo chiederà probabilmente di sospendere anche delle ztl. «Qualche settimana fa - ricorda Boccalini - abbiamo sottolineato, e non solo noi a dire il vero, come il mezzo privato (auto o moto) diventerà una scelta quasi obbligata per tanti lavoratori e per chi deciderà di muoversi verso Milano, a scapito dei mezzi pubblici sui quali comunque bisognerà evitare assembramenti. Per il Comune invece la priorità diventa ancora una volta quella di inondarci di piste ciclabili, come se già non ne avessimo a sufficienza (spesso inutilizzate)». Poi «l'idea di costruirne altre in luoghi chiave come corso Buenos Aires, a scapito delle strade già ridotte al minimo, dei parcheggi e dei tanti negozianti già in seria difficoltà in questi giorni, veramente appare come qualcosa fuori da ogni logica». Al Comune «forse non è chiaro - continua il rappresentante dei tassisti - che chi in città ci lavora spesso non ci vive, o almeno non nella Cerchia. E difficilmente un pendolare prende bici e monopattino. La giunta si confronti con i cittadini e la smettessero almeno in questo periodo di cercare visibilità con misure ad effetto».

Anche il presidente di Ascobaires (Confcommercio) Gabriel Meghnagi definisce «incomprensibile» il dibattito innescato dal Comune, «in piena emergenza Covid e con gran parte dei negozi chiusi da quasi due mesi, il turismo al tracollo, perdite dei consumi vicine al miliardo e mezzo solo a marzo, il progetto della pista in Buenos Aires non ci sembra francamente la priorità».

ChiCa

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